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Vinyl - Stagione 1

09/03/2017 11:00

Francesca Solazzo

Recensione Serie TV,

Vinyl - Stagione 1

New York, 1973...

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New York, 1973. Richie Finestra e soci sono in piena crisi finanziaria, decisi a vendere la casa discografica American Century al conglomerato tedesco Polygram. Per puro caso Richie si ritrova in un edificio periferico dove suonano ogni sera gruppi clandestini, ed è proprio qui che avviene l’illuminazione: il pubblico ha bisogno di nuova musica, e lui gliela consegnerà. Rimasto miracolosamente illeso dal crollo dell’edificio, decide di non vendere e si rituffa nel patinato mondo della musica e della droga, causando non pochi problemi ai suoi colleghi e alla sua famiglia.


Sesso, droga e rock


La rinascita dell’etichetta di Richie Finestra, sotto il nuovo nome di Alibi Records, e dei suoi protagonisti; in un vortice di sesso, droga e rock’n’roll che pensavamo di non vedere più al cinema. La nuova immagine che Richie intende presentare al pubblico è rispecchiata dal gruppo punk dei Nasty Bits, ragazzi di strada guidati da Kip Stevens, leader carismatico malato di eroina e depressione. Mr. Finestra è un produttore in rovina, ma anche un uomo distrutto dalla separazione con la moglie Devon, dal ritorno alla droga e dalla criminalità organizzata con cui si trova - suo malgrado - a dover scendere a patti. Tutti i protagonisti di questa splendida serie corale percorrono un profondo percorso di crescita personale, incastrandosi alla perfezione nella storia ed entrando in rotta di collisione con Bobby Cannavale, in una delle sue migliori interpretazioni. Cominciando da Jamie Vine, biondina intraprendente pronta a tutto pur di fare carriera; Zack Yankovich, socio e amico di Richie, risucchiato dai debiti; Lester Grimes, manager dei Nasty Bits e uno dei primi artisti di Richie.


L'America nuova


Negli anni Settanta l’America è andata incontro a cambiamenti epocali, lasciandosi alle spalle la leggerezza dei figli dei fiori per confluire nell’esuberanza plastica degli Ottanta. Così, a cavallo tra due decenni fatti di eccessi ed ridondanze, la serie di Martin Scorsese e Mick Jagger racconta attraverso la musica le crisi sociali e politiche della nuova generazione americana: aggressiva, nauseata, stanca di tutto. Con un ipotetico cerchio che si chiude, simboleggiato da edifici fatiscenti dominati da caos e anarchia, rappresentate sia col crollo naturale che con la distruzione artificiale.


La prima stagione è composta da nove episodi più il pilot, con registi del calibro di Mark Romanek, Allen Coulter e Peter Sollett. Il secondo episodio, scritto da Terence Winter e diretto da Allen Coulter ci presenta un Richie Finestra in preda a deliri di onnipotenza, che spiega al suo team come tireranno avanti l’azienda in bancarotta. E in un momento di follia, con una precisa mossa di kungufu, spacca il naso a Zak, il pubblicitario. Nella 1x03 "Whispered Secrets" di Mark Romanek, Devon fa visita a un avvocato divorzista perchè il ritorno alla droga di Richie e i frequenti litigi sono ormai problemi insuperabili. Inoltre ha bisogno di soldi da investire in una scuola di ballo, e non avendone a disposizione, decide di contattare il suo vecchio amico Andy Warhol per farsi firmare una serigrafia e poterla così rivendere. Lui acconsente a patto che lei posi per qualche scatto. La donna sorride ma ha gli occhi lucidi. Intanto Scott, uno del cerchio magico di Richie, cerca di accaparrarsi un contratto con Alice Cooper e va a trovarlo a casa mentre l’uomo...gioca in giardino con un enorme serpente al collo. Hannibal arriva sulle scene nel quarto episodio, "He in Racist Fire" Richie cerca in tutti i modi di strappare la star al suo concorrente in affari Jackie Evans. Prova anche a richiamare in affari la ex Andrea, ormai quotata PR, promettendole ampi margini di manovra. Il discografico ha alle calcagna la polizia per l’omicidio accaduto nel pilot, ed è costretto, suo malgrado, a chiedere al padre di fornirgli un alibi, con la promessa di riallacciare i rapporti e poter vedere più spesso i nipotini. Sul finale dell’episodio, l’ufficio di Richie prende fuoco per un incidente e con lo sfondo in fiamme si sentono risuonare le note di Cindy Lauper. Mentre gli affari e il matrimonio di Richie stanno andando in malora, lui e il socio Zak decidono di partire alla volta di Los Angeles per vendere l’aereo privato della compagnia, recuperando un po’ di denaro. Durante una festa, i due orecchiano che Elvis non è più soddisfatto del manager e decidono di cogliere la palla al balzo e partire per Las Vegas a fargli la corte. Intanto lo staff dell’American Century punta tutto sui Nasty Bits e ne sta producendo il primo album, con la speranza che la ventata di aria fresca dei ragazzi riporti a galla le finanze della compagnia. I corridoi della musica, però, parlano già di un uomo con una voce di usignolo, capace di coprire l’intera scala musicale con un solo vocalizzo: è Freddy Mercury. Mentre Richie prova a riconquistare sua moglie, decide di collaborare con i federali per far incastrare Galasso, boss mafioso padrone di mezza città. Nell’episodio finale, intitolato "Alibi", tutto è pronto per il lancio dei Nasty Bits ma Kip, il frontman, è andato in overdose a causa dell’attrazione della sua ragazza Jamie verso il chitarrista. Mancano pochi minuti all’inizio del concerto e Richie decide di rianimarlo sparandogli una dose di coca per endovena. Miracolosamente funziona, e il gruppo sale sul palco tra gli applausi generali e il pubblico in visibilio. La serata è un successone, persino la polizia che ha interrotto il concerto per atti osceni non è che una manovra pubblicitaria di Richie per far parlare dei ragazzi. Negli uffici dell’ex American Century tutto lo staff brinda alla nuova etichetta, la Alibi Records, tra cascate di champagne e devastazione generale.


I nuovi Mad Men


Vinyl trascina gli spettatori, trasmettendo loro la voglia di cambiamento che, nonostante le dovute eccezioni, non è poi così lontana dalla nostra. Il parallelismo con Mad Men è lampante: Richie Finestra e Don Draper sono due personaggi pieni di vizi e poche virtù, che si ergono a rappresentanti di una nuova ideologia, perdendo se stessi nel mentre. Dalla pubblicità alla discografia il passo è breve, così come lo sono le dinamiche interne agli uffici della Sterling&Cooper e dell’American Century Records. Il lungo viaggio, fra acido e nichilismo, di Vinyl ci conduce per mano in un vortice di egocentrismo e smania di potere, ma a farla da padrone è la musica, la vera e sola protagonista. Nuove band si confrontano con mostri sacri del passato, mentre il punk e la disco music stanno faticosamente sbaragliando la concorrenza. Note indimenticabili che dipingono un pezzo di storia contemporanea. E dopo, che succederà dopo? Per l'Alibi Records e i suoi artisti il capitolo si è chiuso. HBO ha già annunciato il taglio della serie, ma un pezzetto di storia della tv è stata fatta. Tutto il resto è allucinazione.


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