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Quel giorno tu sarai (2021), la recensione: la Shoah secondo il regista ungherese Kornél Mundruczó

27/01/2022 14:10

Cristiano Salmaso

Recensione Film, Film Drammatico, Film Germania, Film Shoah, Film Ungheria, Kornél Mundruczó, Kata Weber,

Quel giorno tu sarai (2021), la recensione: la Shoah secondo il regista ungherese Kornél Mundruczó

Una pellicola divisa in tre episodi, in ordine temporale e di durata, intitolati ai suoi protagonisti: Eva, Lena, Jonas.

A solo un anno di distanza da Pieces of a woman e sempre con le spalle coperte da Martin Scorsese, Kornél Mundruczó torna con un film in apparenza distante dal precedente: Quel giorno tu sarai (ma non è un gran titolo neanche l’originale Evolution), ovvero la Shoah secondo il regista ungherese e la fidata Kata Wéber alla sceneggiatura. Una pellicola divisa in tre episodi, in ordine temporale e di durata, intitolati ai suoi protagonisti: Eva, Lena, Jonas.

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Dentro un campo di concentramento, dei soldati polacchi iniziano ad estrarre, dalle pareti e dal pavimento, trecce di capelli che sembrano non finire mai; il pianto di una neonata li desta dall’orrore e da un tombino viene tratta in salvo Eva.

Il secondo episodio ritrova una Eva ormai anziana, mentre prova a ricucire con la figlia Lena un rapporto logorato dai fantasmi del passato. Nell’ultimo episodio a Berlino, suo nipote Jonas vive la purezza del suo primo amore in un contesto ancora ostile.

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Nella Giornata della Memoria esce in sala Quel giorno tu sarai, un altro tassello, purtroppo poco riuscito, del cinema sulla Shoah. Un prologo che si dilunga sulle atmosfere da film horror, una seconda parte che è troppo scritta, una terza dove la macchina da presa si fa sentire di continuo: tre cortometraggi infilati sul filo della stessa storia, che è troppo sottile per tenerli insieme.

C’è tutto il peso dell’identità ebraica durante e dopo la Shoah: una identità da dover prima nascondere e dopo da non riuscire a dimostrare (come per Lena), o a comprendere (come per Jonas). Una pièce teatrale di Kata Wéber che Mundruczó prova a espandere e trasformare in cinema: lo fa con un formato ormai inconsueto che imprigiona il film, e una regia ridondante che lo appesantisce.

 

Torna l’allegoria (ricordate i semi in Pieces of a woman?) nella casa di Eva, proiezione dei luoghi iniziali: il pavimento che Lena pulisce dagli escrementi della madre, le tubature che esplodono rievocando altre docce, la panoramica (un’oggettiva irreale) come idea di fuga e libertà (con il piccione sul cornicione che potrebbe spiccare il volo, i ragazzi che giocano giù in strada). Libertà che arriva in una Berlino, dove è appena finita la pioggia, che si aggancia di nuovo al racconto e va a chiuderlo.

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Quel giorno tu sarai è una storia tristemente già scritta, che è doveroso non smettere mai di raccontare, ma che stenta e trovare la giusta voce cinematografica: Kornél Mundruczó la divide in tre tempi, e lascia pochi spazi allo spettatore per partecipare.


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Genere: drammatico

Paese, anno: Ungheria/Germania, 2021

Regia: Kornél Mundruczó 

Sceneggiatura: Kata Weber

Fotografia: Yorick Le Saux

Montaggio: Dávid Jancsó

Interpreti: Lili Monori, Annamária Láng, Goya Rego, Padmé Hamdemir

Musiche: Dascha Dauenhauer

Produzione: Match Factory Productions, Proton Cinema

Distribuzione: Teodora Film

Durata: 97 min

Data di uscita: 27 gennaio 2022

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