Preparatevi ad allacciare le cinture al vostro cuore, perché L’amore secondo Dalva, il primo lungometraggio di Emmanuelle Nicot, potrebbe farlo ballare tra emozioni fortemente contrastanti. Sarete trasportati in una tempesta di sentimenti intensi e profondi che vi faranno riflettere sulla fragilità dell’infanzia e sulla violenza umana.

La storia di Dalva (interpretata da Zelda Samson) è una strada buia, tortuosa e impervia, dove ogni passo è accompagnato da una stretta alla gola e da una rabbia che si accumula nei pugni serrati.
In questo cammino di crescita e di scoperta, illuminato dall’educatore Jayden (Alexis Manenti) e dalla compagna di stanza del centro accoglienza, Dalva impara ad accettare la sua natura di bambina che si sente donna e a liberarsi dalle catene che la tengono imprigionata.

Attraverso la camera a spalla, ci si addentra in modo ancora più intenso nell’infanzia deformata di Dalva: una bambina di dodici anni con un portamento da signora aristocratica, con le labbra perfettamente rosse, i capelli tinti color tiziano, ornata da orecchi pendenti di perle e un’elegante collana d’oro; i cui vestiti in pizzo e la morbida sottoveste di seta esaltano lo sviluppo precoce ed accelerato, sintomo di un amore malato dove «una donna che ama deve saper far l’amore».
Dalva, convinta dell’abbandono della madre, proietta nel padre le proprie esigenze emotive, il bisogno di sicurezza e la protezione ed affetto. Vede in lui la sua ancora di stabilità nel suo mondo di solitudine.
Emmanuelle Nicot affronta un tema controverso, già discusso nel 1955 anno di uscita di Lolita di Vladimir V. Nabokov. Là, a destare scandalo, era la carnalità con cui l'uomo di mezz’età Humbert Humbert provava attrazione per Dolores Haze, una dodicenne. Anche in Léon di Luc Besson vedevamo Matilda (una giovanissima Natalie Portman), dodicenne, rifugiarsi in un rapporto ambiguo con un adulto (Jean Reno). Dalva, Matilda e Lolita sono unite da un filo rosso: la stessa realtà disfunzionale e violenta che le rende succubi dell'attrazione ambivalente nei confronti degli uomini più grandi che le circondano.
La vulnerabilità emotiva e l’identità frastagliata da condizioni familiari deficitarie di Dalva rispecchiano il mondo malinconico e struggente di Steve (interpretato magistralmente da Antoine Olivier Pilon) in Mommy di Xavier Dolan. Entrambi, alla ricerca di un senso di appartenenza attraverso le relazioni umane, obbligano all’empatia e alla commozione.


L’amore secondo Dalva è un film che rimane indelebile nello spettatore per l’incredibile abilità nel portare in vita personaggi complessi e struggenti, un merito che spetta non solo alla direzione attoriale, ma anche della scelta accurata del cast.
E Nicot, specializzata nella tecnica del wild casting ha dedicato tutta sé stessa alla ricerca della perfetta interprete per il ruolo di Dalva: giovane, borghese, elegante e con una certa padronanza della lingua nonostante la tenera età. Imbattuta nel video-provino di Zelda Samson, non ha avuto dubbi ma ha dovuto combattere con i produttori che non vedevano in lei la grazia necessaria per il ruolo.

Eppure Samson, immersa con una straordinaria intensità nel ruolo della coetanea Dalva, ha dato voce e corpo all’impotenza di tutte le vittime di sindrome da alienazione parentale e alle difficoltà d’integrazione dopo l’aver subito un abuso. La sua forza espressiva è così viscerale che quasi non sembra di assistere a una rappresentazione cinematografica.

Genere: drammatico
Titolo originale: Dalva
Paese, anno: Francia/Belgio, 2022
Regia: Emmanuelle Nicot
Sceneggiatura: Emmanuelle Nicot
Fotografia: Caroline Guimbal
Montaggio: Suzana Pedro
Musiche: Frederic Alvarez
Interpreti: Zelda Samson, Alexis Manenti, Fanta Guirassi, Marie Denarnaud, Jean-Louis Coulloc'h, Maia Sandoz, Sandrine Blancke, Charlie Drach, Roman Coustère Hachez
Distribuzione:Teodora Film
Produzione: Hélicotronc
Durata: 83'
Data di uscita: 11 maggio 2023