«Niente è reale, tutto è lecito»
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Questo è il motto della Confraternita degli Assassini nella saga videoludica Assassin's Creed.  Iniziare una recensione cinematografica con una citazione da un videogioco potrebbe sembrare insolito, ma il termine "insolito" – forse anche riduttivo – ben si addice ad Harmony Korine, uno dei registi più trasgressivi della storia del cinema.Â
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La sua realtà è sempre stata fluida, instabile, contaminata da altri linguaggi. Il cinema è morto? Se lo fosse, forse risorgerebbe sotto forma di videogioco. Difficile dirlo, ma è certo che Harmony Korine si muove esattamente su questo confine. E il suo Baby Invasion lo dimostra sin da subito.
Chi è Harmony Korine
Se c'è un filo conduttore nelle opere di Harmony Korine è la repressione sociale che affligge personaggi soli e incompresi, spingendoli a cercare conferma della propria esistenza anche negli occhi degli altri: dall'edonismo giovanile di Kids (di cui ha scritto la sceneggiatura) ai bambini in una situazione post apocalittica di Gummo, dalla gang sociopatica di Trash Humpers alle ragazze alla ricerca del nuovo sogno americano di Spring Breakers.
Nel 2023 ha fondato EDGLRD, una casa di produzione che va oltre il cinema, diventando un laboratorio per nuove forme artistiche, in uno spirito che ricorda la Factory di Andy Warhol. Con questo progetto, Korine sembra aver imboccato una nuova direzione. Nel cinema ormai è stato detto tutto. Il compito che si è imposto è andare oltre il cinema e scoprire cosa si nasconde in questi nuovi territori, cosa ancora può osare la macchina da presa.

Così, nel 2023, presenta a Venezia Aggro Dr1ft, interamente girato con un filtro che richiama i mirini termici delle armi di precisione. La sua nuova concezione di cinema si riflette anche nella distribuzione del film, con proiezioni esclusive in discoteche e club accompagnate da DJ set, e la pubblicazione sul sito di EDGLRD quasi un anno dopo.
Baby Invasion: di che cosa parla il film di Harmony KorineÂ
Con Baby Invasion Harmony Korine porta ai massimi termini la sua rivoluzione cinematografica: presentato a Venezia e pubblicato su internet senza la minima pubblicità il 21 marzo 2025, il regista scava ancora più profondamente gli abissi del cinema alla ricerca dell'oltre.

Baby Invaders, il nuovo videogioco di una compagnia videoludica, viene hackerato: un FPS in cui mercenari con facce bambinesche invadono le case dei ricchi che attira subito l'attenzione degli streamers di Twitch.
Come nel film, così nella vita odierna, la realtà si confonde con il gioco. Nei pochi momenti in cui il film si rivolge direttamente allo spettatore, sullo schermo compaiono queste frasi: «This is not a movie / This is a game / This is not a game / This is real life / This is not real life / There is no more real life / There is just now / The endless now».Â
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Harmony Korine abbandona il realismo eccessivo di Kids perché nulla è più reale, nulla è più percettibile come reale e nulla è più distinguibile – ed ecco che si spiegano le maschere bambinesche fatte con l'intelligenza artificiale.Â

Verità e finzione per Korine
Se non c'è più nulla da mostrare, tanto vale esibire la vita falsa, vissuta attraverso l'altro da sé – e con una passiva e ignorata partecipazione attraverso il commento al lato della diretta – che finisce per fondersi con la nostra realtà – Korine stesso, al Festival del cinema di Venezia, aveva definito IShowSpeed come il nuovo Tarkovskij: il monopolio della realtà e quindi del realismo è oggi in mano agli influencer.Â
Oggi, lo sfogo passa solo attraverso gli schermi: le guerre tra Stati si combattono dietro a uno schermo, così come quelle tra individui, spesso inconsapevoli che le parole possono avere una violenza pari a quella fisica. I baby invaders, protagonisti di un videogioco (e quindi inesistenti), con volti falsati, diventano la manifestazione della parte più oscura e nascosta dell'animo umano.Â
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Violenza, droghe e denaro appaiono evidenziati da vignette fumettistiche: trofei per un giocatore che, nel gioco, può diventare ciò che gli è precluso nella realtà senza apparenti conseguenze.
Baby Invaders è la riflessione di un intellettuale
In tutto questo cosa rimane? Il terrore: i produttori del videogioco, all'inizio e alla fine del film, piangono non tanto per la disperazione del mancato guadagno quanto per la consapevolezza di aver creato ulteriore orrore in un mondo già alla deriva. Pier Paolo Pasolini diceva «Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi. Io so perché sono un intellettuale». Â
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Se Harmony Korine sa che la realtà non può più essere raccontata, è perché ne conosce i motivi. È un autore che vive il presente, lo ha sempre vissuto e compreso, è un intellettuale. E, come sempre, espone questa consapevolezza senza risparmiare nessuno dalla sua critica.

Genere: thriller
Paese, anno: USA, 2024
Regia: Harmony Korine
Sceneggiatura: Harmony Korine
Musiche: Burial
Produzione: EDGLRD
Durata: 80'