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Mostri contro Alieni

18/04/2009 10:00

Chiara Napoleoni

Recensione Film,

Mostri contro Alieni

I tempi cambiano...

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I tempi cambiano. Dopo più di cinquant’anni dallo sventurato avvento del cinema tridimensionale nelle sale, la Dreamworks si fa pioniera del genere e lo ribattezza oggi, nel ventunesimo secolo, inaugurando la nuova era 3D con il fantascientifico Mostri contro Alieni. Il plot oramai famoso dell’invasione aliena che terrorizza milioni di americani sentenziando l’imminente fine del mondo, diventa divertente e inaspettatamente colorato quando l’esilarante Presidente degli Stati Uniti si rende conto che l’unico modo per fermare la strage alle porte è liberare una serie di creature mostruose rinchiuse per il bene della comunità. Ecco allora entrare in azione il professor Scarafaggio, uno scienziato pazzo tramutatosi in insetto per colpa di un esperimento andato male; Anello Mancante, una creatura preistorica narcisa e fissata con il fitness; B.O.B., una massa gelatinosa senza cervello in grado di inglobare tutto; Insettosauro, una tenera larva gigante stregata dalle luci, e l’ultima arrivata Ginormica, una dolce sposina che, dopo essere stata colpita da un meteorite, arriva a sfiorare i 15 metri. L’originalità della squadra lascia un po’ a desiderare, rimandando lo spettatore ai protagonisti dei vari B movie pseudo-terrificanti degli anni cinquanta/sessanta – Il mostro della laguna nera, Blob - ma la riuscita della missione sarà entusiasmante e divertirà tutti a colpi di 3D!


Forse è proprio questo l’asso nella manica di Mostri contro Alieni, un film d’animazione dalla trama ingenua che riesce a fare centro proprio grazie a questo evidente difetto. Il film di Rob Letterman e Conrad Vernon difatti – rispettivamente regista di Shark tale e Shrek 2 - incatena lo spettatore alla poltrona, senza coinvolgerlo con uno script volutamente “riciclato”, ma lasciandogli lo spazio necessario per convincerlo dei miracoli della tecnica cinematografica a tre dimensioni. Jeffrey Katzemberg, uno degli uomini più potenti del cinema, nonché sovrano della Dreamworks Animation e primo sostenitore del 3D, inaugura così l’uscita del film: «La storia del cinema ha già conosciuto due rivoluzioni: l’arrivo del suono negli anni ’20 e la transizione dal bianco e nero ai colori negli anni ’30. 70 anni dopo ecco la terza rivoluzione, l’arrivo del 3D. Suono e colore avevano reso l’esperienza cinematografica decisamente migliore. Adesso, però, vi garantisco che il 3D porterà gli spettatori direttamente ad essere parte del film. Siamo così emozionati.»


Che altro dire? Effettivamente adesso in sala si respira un’aria diversa, e aleggia un mix di eccitazione e sorpresa accompagnato dalla consapevolezza di essere testimoni di qualcosa di nuovo. Lo stupore brilla attraverso gli appositi occhialetti di ogni singolo spettatore, e se aggiungiamo che la mente di Katzemberg ha già coinvolto nel progetto 3D registi del calibro di Steven Spielberg, James Cameron e Peter Jackson: non ci resta che attendere l’esito di questa fortunata rivoluzione.


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