Una recente ricerca dell’Istat ha stabilito che una donna lavora mediamente 27 ore al giorno; il paradosso è facilmente spiegabile dalle capacità multitasking del gentil sesso, che riesce a destreggiarsi tra casa e ufficio, gestendo la pressione del posto di lavoro e la responsabilità di essere la colonna portante di una famiglia. Quasi avesse previsto i risultati di quest’analisi Douglas McGrath - già regista del film Emma - porta al cinema Ma come fa a far tutto?, commedia tratta dall’omonimo romanzo di Allison Pearson che pone al centro della vicenda le capacità della protagonista di far funzionare il lavoro e la vita personale, senza dover necessariamente limitarsi ad essere donna/angelo del focolare o, al contrario, donna votata alla carriera che non ha tempo per nient’altro. Kate Reddy (Sarah Jessica Parker) è una donna in carriera che non vuole rinunciare alla sua posizione all’interno dell’agenzia finanziaria per cui lavora. Al tempo stesso, però, Kate deve vedersela con le esigenze di suo marito Richard (Greg Kinnear), alle prese con un avanzamento di carriera e con i due figli Emily e Ben. Pur con qualche difficoltà, la donna riesce ad incastrare tutti i suoi impegni, trovando anche del tempo per fare delle torte per i suoi figli. L’equilibrio della famiglia Reddy si incrina quando a Kate e alla sua assistente Momo (Olivia Munn) viene offerto di occuparsi di un importante contratto insieme all’affascinante Jack Abelhammer (Pierce Brosnam). Ma come fa a far tutto? è una commedia che grida al girl power: lontani i tempi in cui una donna per sentirsi realizzata doveva necessariamente rinunciare alla propria individualità, per prostrarsi alle esigenze di un marito spesso assente e all’educazione dei figli. Douglas McGrath spia con occhio colpito il favoloso mondo delle donne, giocando su luoghi comuni e banalità che lo spettatore già si aspetta. Nonostante il tono brioso della commedia, il regista non riesce a staccarsi da una sorta di status quo imperante, che chiama in causa topoi della millenaria lotta tra i sessi, come ad esempio il what if che da sempre viene affidato alla controparte femminile: se mi comportassi come mi comporto, ma fossi un uomo verrei giudicata positivamente. E forse il limite più grande del film è quello di indirizzarsi quasi esclusivamente al popolo di Venere; le donne potranno riconoscersi nei personaggi ritratti sul grande schermo e socializzare con loro. Accantonate queste ingenuità, tuttavia, il film risulta gradevole; entertaiment ben fatto, anche grazie ad una costruzione moderna e movimentata che richiama quella di La verità è che non gli piaci abbastanza, con quell’aria da mockumentary in cui la vicenda principale viene inframmezzata da mini-interviste dei personaggi. Scritto da Aline Brosh McKenna - già sceneggiatrice di Il diavolo veste prada - Ma come fa a far tutto? presenta una buona chimica tra tutti i personaggi. Da Sarah Jessica Parker che sembra non riuscire del tutto a smettere i panni della Carrie di Sex and the City, a Pierce Brosnam, affascinante ex-007. Ma la vera sorpresa è Olivia Munn nei panni di un’eccentrica assistente che ha votato la sua vita al lavoro e che lo svolge quasi fosse un robot, tanto da essere quasi allergica a qualsiasi rapporto umano. Il personaggio di Momo è senza dubbio il più divertente, capace di strappare una risata in più di un’occasione, e che ben si inserisce all’interno di un affresco non sempre veriterio, ma piacevole da guardare.