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Benvenuto a bordo

16/06/2012 10:00

Aurora Tamigio

Recensione Film,

Benvenuto a bordo

Per vendicarsi del suo capo Richard (Gerard Darmon), amante fedifrago, Isabelle (Valérie Lemercier), resposabile alle risorse umane di una prestigiosa compagnia

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Per vendicarsi del suo capo Richard (Gerard Darmon), amante fedifrago, Isabelle (Valérie Lemercier), resposabile alle risorse umane di una prestigiosa compagnia di navigazione, assume come animatore turistico sulla Costa Atlantica lo sprovveduto Remy (Franc Dubosc), che passa da un lavoro all’altro e di licenziamento in licenziamento. La presenza sulla nave dell’esasperante animatore, tanto fanfarone quanto pasticcione, servirà non solo per la vendetta di Isabelle, ma anche a far breccia nel cuore del bel capitano, Margarita (Luisa Ranieri).


Dall’anteprima francese all’uscita nelle sale italiane, l'ultima fatica di Eric Lavaine ha accumulato un ritardo di oltre cinque mesi. Questo infatti il tempo ritenuto dalla distribuzione necessario all’accurata operazione di damnatio memoriae operata dietro le quinte. Interamente girato sulla Costa Atlantica, una delle perle della navigazione crocieristica, Benvenuto a bordo annovera fra i consulenti alla produzione il capitano Francesco Schettino, l’uomo più detestato delle cronache di casa nostra, ritenuto responsabile del naufragio lo scorso gennaio della Costa Concordia, l’imponente nave da crociera spiaggiata sulle coste del Giglio. Così, mentre ai potenziali spettatori veniva lasciato il tempo di dimenticare la tragedia della nave, il nome di Schettino veniva rimosso dai titoli di coda e ad attori e film-makers consigliato di non parlare del capitano. Resta il fatto che da quando è stata annunciata l’uscita nelle sale della commedia, la stampa italiana non parla d’altro e, anche a non volersi adeguare a questa cinica moda, tolto il gossip, del film di Lavaine resta pochissimo da dire.


Benvenuto a bordo è semplicemente l’ultimo prodotto da lancio del cinema francese che, dopo i successi di Giù al nord e Quasi amici, percorre ormai con convinzione la strada del commerciale producendo in serie storie leggere rivolte al grande pubblico. In patria il film è stato ricompensato con oltre un milione di spettatori, mentre a noi italiani l’inconsistente trama di equivoci e gag già viste, “arricchita” dall’ambientazione sulla nave da crociera, ricorda fin troppo i ben noti cinepanettoni. Ovviamente la pellicola di Lavaine resta comunque il prodotto di una cinematografia che deve rendere conto molto di più ai suoi spettatori, non arrivando mai alla trivialità del più commerciale cinema di casa nostra. Anche sugli interpreti persino il più stupido cinema francese distanzia il nostro di chilometri dotandosi, anche per pellicole di poco spessore, di bravi attori come Franc Dubosc, Gérard Darmon, Valérie Lemercier e la nostra Luisa Ranieri. Tuttavia, fatto salvo queste buone interpretazioni e qualche idea, la pellicola di Lavaine è solo il risultato dell’ennesimo prodotto di rincorsa del cinema francese al botteghino internazionale.


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