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Open Grave

13/08/2013 10:00

Erika Pomella

Recensione Film,

Open Grave

Un volto emerge lentamente dal buio: un uomo (Sharlto Copley) dal viso scavato e l’aria stanca è intrappolato, circondato da un numero imprecisato di cadaveri..

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Un volto emerge lentamente dal buio: un uomo (Sharlto Copley) dal viso scavato e l’aria stanca è intrappolato, circondato da un numero imprecisato di cadaveri. Che cosa gli è successo? Come è arrivato lì? Che cosa ci fa con una pistola in mano? Mentre queste domande gli affollano i pensieri e i ricordi si fanno sempre più confusi, l’uomo - che non ricorda neanche il proprio nome - viene tratto in salvo da una ragazza asiatica muta, che comunica solo attraverso ideogrammi cinesi. La donna lo conduce in una baita nel bosco, insieme ad altre persone con lo stesso problema di amnesia. Mentre il recupero di informazioni procede a rilento e le varie personalità dei protagonisti vengono a galla, altri cadaveri cominciano ad apparire sul limitare del bosco.


Gonzalo Lòpez-Gallego dirige un film a metà strada tra thriller e horror giocando, più o meno consapevolmente, con la tensione adrenalinica derivante dai vuoti di memoria che affliggono i vari personaggi. Come ci si può fidare di qualcuno che non ricorda neanche il proprio nome? Ogni volto è un potenziale nemico, ogni corpo una potenziale arma. In una quasi totale unità di luogo, Open Grave sfrutta a proprio favore alcune delle caratteristiche classiche del genere horror, creando un ritmo che, a parte qualche lieve zoppia, si mantiene integro per tutta la sua durata. Nonostante alcune lacune in fase di sceneggiatura, che talvolta rischiano di rendere l’intera operazione drammaturgica più confusa del necessario, il film di Lòpez-Gallego è un’apprezzabile tentativo di portare una ventata di originalità in un genere che negli ultimi tempi si è fossilizzato su se stesso. Peccato che il regista non abbia insistito maggiormente sui toni tremebondi della sequenza d'apertura e che non abbia sfruttato fino in fondo l’idea della fossa a cielo aperto, che rappresenta l’elemento più innovativo della pellicola. Ma il vero punto di forza di Open Grave è senz’altro l’apporto dato dal grande talento di Sharlto Copley, acclamato protagonista di District 9 e Elysium. Le capacità espressive dell’interprete si riflettono sullo schermo, arrivando fino allo spettatore tramite la forte empatia scaturita dalle profondità della prova recitativa e del drammatico destino del protagonista.


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