Sia è una scimmia cappuccina cresciuta in cattività che si ritrova nel bel mezzo della foresta amazzonica in seguito ad un incidente aereo. Sola e indifesa in un mondo a lei sconosciuto, Sia dovrà fare attenzione a mille pericoli per poter sopravvivere. Amazzonia è il primo documentario girato interamente all'interno della foresta amazzonica in stereoscopia, con un cast composto solo da animali non addestrati, calati nel loro habitat naturale. Privo di dialoghi, narrato nella versione italiana da Alessandro Preziosi, nel film i suoni e i rumori comunicano le emozioni di un microcosmo che vive e respira secondo le proprie leggi e la variegata fauna che abita questo territorio. Più documentario che racconto di finzione, Amazzonia si pone l'obbiettivo di mostrare allo spettatore la straordinaria bellezza e l'incredibile biodiversità della foresta amazzonica: una natura incontaminata e ignota, pericolosa e affascinante con migliaia di specie animali differenti che convivono in un'immensa vegetazione. Il regista Thierry Ragobert sfrutta tutto il potenziale che il set naturale gli offre, tuttavia il messaggio edificante ed ecologista è palese e dichiarato, tanto da far passare in secondo piano le avventure della scimmia protagonista della storia. Sia deve affrontare pericoli misteriosi e adattarsi a un territorio totalmente sconosciuto, ma le fasi che accompagnano il viaggio di evoluzione e di consapevolezza del primate sono solo un pretesto per mostrare dall'interno tutta la potenza paesaggistica della foresta e la particolarità della sua fauna. Amazzonia spinge sul documentario più illustrativo con carrellate e panoramiche virtuosistiche che intendono far immergere nella più grande foresta della terra attraverso un 3D poco necessario. Nonostante il linguaggio e il rapporto con i protagonisti animali ricordi quello del cinema d'animazione - con primi piani che provano ad antropomorfizzare le creature presenti - manca un vero senso del racconto o di empatia, poiché non si prova tensione o emozione vere, ma si resta solo parzialmente colpiti dall'aspetto visivo delle immagini. Amazzonia è un'operazione sterile e di superficie, dal profilo didattico più utile che interessante; un documentario per la televisione che ha poco a che fare col cinema.