L'indiscutibile fascino di Hercules, figlio di Zeus e Alcmena, relegato sulla Terra per placare l'ira di Era, è da sempre stato oggetto di trasposizioni televisive e cinematografiche più o meno riuscite. Difficile esprimere infatti il dissidio interiore di un uomo, incapace di accettare la propria natura ibrida e sovrumana, costretto a vivere come un comune mortale. Il regista Brett Ratner (autore di X-Men: Conflitto finale) firma Hercules - Il guerriero, un'epopea tragicomica che, ispirandosi alla graphic novel di Steve Moore e Admira Wijaya, Hercules: The Tracian Wars, esalta gli antichi valori. Dopo aver superato le dodici fatiche, Hercules (Dwayne Johnson) è divenuto una leggenda. Per festeggiare le sue vittorie, il re organizza una festa durante la quale vengono consumati litri di vino. La mattina dopo, la moglie e il figlio di Hercules vengono trovati morti e lui ritenuto l'unico colpevole. Bandito e umiliato, l'eroe diviene un mercenario e si unisce a un insolito gruppo formato dalla guerriera Atalanta (Ingrid Bolso Berdal), dal cantastorie Iolaus (Reece Ritchie), dall'indovino Amphiarius (Ian McShane), dal folle Tydeus (Aksel Hennie) e dall'amico Autolycus (Rufus Sewell). Ma dopo essersi messi al servizio del perfido Lord Cotys (John Hurt), di cui presto scopriranno la vera natura, Hercules e i suoi passano dalla parte del popolo e combattono per la liberazione della Tracia. In un mondo ottuso e brutale, c'è bisogno di leggende per credere e sperare in un futuro migliore. Nell'antica Tracia, l'intrepido Hercules, dopo aver misteriosamente perso moglie e figlio, è perseguitato da demoni interiori. Costretto a rinnegare la propria identità , utilizza la forza fisica per guadagnare soldi facili e assicurarsi una vita agiata. Ma davanti alla corruzione degli uomini l'eroe sarà pronto a sacrificare la vita per il bene comune e la propria pace interiore. Enfatizzando il valore epico della vicenda, gli sceneggiatori Ryan Condal e Evan Spiliotopolous ritraggono un protagonista omerico - connotato dall'impellente desiderio di oltrepassare i propri limiti - e al tempo stesso un semidio più umano degli umani stessi, pieno di vizi e debolezze. Nonostante la sua vigorosa prestanza fisica, Hercules ha dunque bisogno della collaborazione dei suoi compagni (non semplici ornamenti ma co-protagonisti a tutti gli effetti), grazie ai quali riesce a prevalere in ogni battaglia, a credere in sé stesso e a rinunciare all’impenetrabile pelle del leone di Nemea per affrontare in campo aperto la verità . Dal momento che le frecce, le lance e le spade feriscono meno delle parole, la cui forza penetra in profondità e scalfisce qualsiasi corazza, Hercules utilizza la lealtà dei suoi uomini e la forza della ragione per divenire l’eroe di cui il popolo ha bisogno. Ecco perché, in un sottofondo umoristico e autoironico, Brett Ratner sceglie di realizzare un film corale in cui, alla celebrazione del singolo, viene preferita la forza della collettività .