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L'effetto acquatico - Un colpo di fulmine a prima svista

25/08/2016 11:00

Eleonora Piazza

Recensione Film,

L'effetto acquatico - Un colpo di fulmine a prima svista

Terza commedia diretta dalla regista Solveigh Anspach, presentata allo scorso Festival di Cannes nella sezione Quinzaine des Réalisateurs, L'effetto acquatico r

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Terza commedia diretta dalla regista Solveigh Anspach, presentata allo scorso Festival di Cannes nella sezione Quinzaine des Réalisateurs, L'effetto acquatico racconta l'avventura di Samir - operaio di Montreuil, quartiere periferico di Parigi - il quale, rimasto folgorato da Agathe nel corso di un incontro fortuito, decide di iscriversi a un corso di nuoto per principianti nella piscina in cui la donna lavora come istruttrice. Tra i due si crea fin da subito un'inaspettata complicità che si infrange però, purtroppo troppo presto, quando Agathe scopre che Samir è in realtà un abile nuotatore e che le ha mentito pur di conoscerla. Dalla periferia francese i due si ritrovano in Islanda, dove, in seguito all'inaspettata perdita di memoria di lui si riavvicineranno conoscendosi di nuovo. E questa volta per davvero.


L'effetto acquatico nasce dall'esigenza degli autori di esplorare gli "spazi acquatici" e le magie che avvengono al loro interno, partendo dal contesto urbano e artificiale di una piscina di Parigi per arrivare alle sorgenti naturali dell'Islanda, terra natale del regista. Questi luoghi, per quanto differenti tra loro, hanno in comune la capacità di rendere gli esseri umani, con le proprie incertezze, tutti uguali tra loro. La regista e lo sceneggiatore Jean Luc Gaget hanno scelto la transizione tra questi due luoghi, da uno più claustrofobico a uno più libero e selvaggio, per sottolineare il passaggio da uno stato di diffidenza a uno di quiete, fino al successivo innamoramento tra i due.Divertente, e a tratti satirica, è la descrizione che viene fatta del “mondo” delle piscine, con le sue regole e i suoi, talvolta, eccentrici istruttori.


La commedia, dolce e ingenua, si rivela però a tratti inconsapevole del suo intreccio narrativo e incerta sul da farsi: sembra arrivare a un punto di morte che viene colmato dall'escamotage narrativo, forse già un po' troppo visto, della perdita della memoria da parte del protagonista. Questa situazione porta inevitabilmente la storia ad aprirsi a nuove possibilità, azzerando il racconto e facendolo ripartire in nuove direzioni. Destrutturazione narrativa voluta o vuoto di pensiero? Poco importa in fin dei conti: e se lo scopo era quello di addolcire e alleggerire il cuore del pubblico per un po', è stato decisamente raggiunto.


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