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Free State of Jones

30/11/2016 12:00

Aurora Tamigio

Recensione Film,

Free State of Jones

1862...

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1862. Stanco delle brutalità della Guerra civile americana, Newton Knight (Matthew McConaughey) diserta la guarnigione sudista. Raccoglie intorno a sé uomini e donne, bianchi e neri, e forma un piccolo esercito per fondare nella contea di Jones, in Mississippi, uno Stato Libero non soggetto alle discriminazioni razziali.


Sin dalla prima visione di Free State Of Jones assale lo spettatore più sensibile la netta sensazione di trovarsi di fronte a uno degli ultimi prodotti cinematografici della stagione "Obama" di Hollywood: film che, durante i due mandati del primo Presidente nero americano, si sono fatti veicolo di una "nuova" narrazione black. Gli eroi, lo schiavismo, il razzismo: tutti i generi si sono adeguati alla nuova tendenza; dal tarantiniano Django Unchained, al melodramma The Help fino al biopic The Butler. Mancava ancora il grande classico americano, ambientato - ovviamente - durante la Guerra Civile Americana. E se in qualche modo 12 anni schiavo è stato il film d'oro dell'epoca Obama, Free State Of Jones può essere inteso come uno degli ultimi fuochi.


Gary Ross scrive e dirige un film "di passaggio", volutamente diviso in due tempi, due personaggi e due piani di narrazione. Praticamente, dirige due film. Ciò che sembra non funzionare troppo è l'idea di assemblarli insieme. La prima parte è decisamente riuscita: l'impianto del racconto storico è solido, ma si concede qualche variazione sul tema classico della Guerra di Secessione; dall'eroismo tipico tocca corde intime in stile Ritorno a Cold Mountain e si concentra sul racconto di un conflitto combattuto tra due anime dello stesso paese. Ross, che già aveva avuto occasione in Hunger Games di mostrasi abile nel racconto d'azione, si conferma ottimo regista di combattimenti restando attaccato al fianco del suo divo McConaughey, come già a quello di Jennifer Lawrence. Free State Of Jones poteva essere un ottimo melò storico, se solo non avesse voluto esplicitare fino al didascalico il tema black.


E così Ross aggiunge alla sua storia un salto, straniante e mal ingegnato, agli anni '50 della segregazione dove un qualche discendente di Knight, dotato di percentuale di sangue afroamericano, è sotto processo per aver sposato una donna bianca. Cosa unisce Newton a suo nipote? Una retorica banale e un parallelismo elementare. Com'è possibile che a una prima parte del film così profonda ne segua una così debole, resta un mistero. Ed è un vero peccato, perchè la prima parte di Free State Of Jones, il racconto di amore e guerra tratto dalla storia vera di Knight, resta un gran bel film.


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