Le spy stories, da Nikita in poi, hanno raccontato la trasformazione estetica ed interiore e poi le imprese di una giovane donna che parte da uno stato iniziale di vulnerabilità , per diventare poi un'affascinante e infallibile spia: su quest'onda si colloca Red Sparrow. Thriller accattivante, sanguinoso ed erotico, interamente focalizzato sulla figura fatale della protagonista, la russa Dominika Egorova (una splendente Jennifer Lawrence), il film ci racconta tutto di lei; mantiene però intatto l'enigma di uno sguardo e di una recitazione a tratti gelidi, lasciando spesso lo spettatore nel dubbio: da che parte sta, veramente, Dominika? La sua carriera di prima ballerina si è interrotta per una rovinosa caduta che le ha frantumato una gamba, ma lo zio (Matthias Schoenaerts), pezzo grosso dell'intelligence russa, la conduce con astuzia verso la nuova vita, facendola addestrare nelle arti dello spionaggio e soprattutto della seduzione presso la Sparrow School. Intravede in questa ragazza bella e intelligente, figlia premurosa e assassina spietata, dotata di forte orgoglio e capacità manipolatoria, un buon potenziale. Ma il risultato andrà ben oltre le aspettative dello zio. Il buon agente americano della CIA (Joel Edgerton), che possiede una preziosa informazione, sarà il primo obiettivo dell'agente russo Dominika. La storia è tratta dal libro di James Matthews, ex agente della CIA, che ha fatto anche da consulente durante le riprese del film e non risparmia stupri, torture e violenze, tanto che il regista ha cercato di smussare i toni dello script iniziale per rendere il personaggio di Dominika accettabile a Jennifer Lawrence, sua pupilla fin dai tempi di Hunger Games. Red Sparrow, pur non brillando per originalità della storia - non mancano stereotipi nei personaggi - riesce a incollare lo spettatore allo schermo, risultando un thriller ben sceneggiato; basato più sulle acrobazie mentali dei protagonisti che sugli inseguimenti, con immancabile colpo di scena finale. Le atmosfere opprimenti ed enigmatiche rimandano al film di Michael Apted Gorky Park, location esplicitamente citata fin dall'inizio. Sempre ai film di spionaggio anni '80 si ispira anche la scena in cui la bella protagonista decide di cambiare colore di capelli, ed entra in un bagno armata solo di un tubetto e un pettine, per uscirne con una colorazione favolosa degna di un salone di bellezza. Ma è proprio questo gioco, tra rivelazioni sulla natura umana (un misto di debolezze, bisogni e ideali), divertissement e spunti realistici tratti dal libro originale, a rendere Red Sparrow un thriller che sa fare bene il suo lavoro: sedurre, stupire, divertire. Tutto quello che si può chiedere a un buon film di genere.