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Il meglio deve ancora venire, la recensione di un delicato buddy movie alla francese

28/10/2019 12:00

Valentina Pettinato

Recensione Film, Festival, Festa del Cinema di Roma,

Il meglio deve ancora venire, la recensione di un delicato buddy movie alla francese

Un delicato buddy movie alla francese

In concorso alla Festa del Cinema di Roma, Il meglio deve ancora venire di Mathieu Delaporte e Alexandre de La Patellière è un esempio eccellente di come si possa trattare il tema della malattia con intelligenza e una controllata, e mai banale, dose di ironia. La trama è la classica commedia degli equivoci: Arthur e César sono due amici di lunga data; a causa di un grosso malinteso ognuno è convinto che l’altro sia in fin di vita. Per questo motivo decidono reciprocamente assecondare i sogni e desideri dell’altro, convinti di dover rispettare e tutelare le ultime volontà per i giorni che restano della loro amicizia.

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Il meglio deve ancora venire mostra come anche il più tradizionale degli intrecci, di natura quasi teatrale, possa raccontarci qualcosa in modo giusto, amalgamando al meglio tutte le componenti del racconto e controllandole sorprendentemente fino all’epilogo. C’è da dire che tutto questo non sarebbe stato possibile senza due attori del calibro di Fabrice Luchini e Patrick Bruel, che ricreano in questo film un rapporto di amicizia sincero, che supera il tempo e le diversità caratteriali e si spinge, attraverso lo spauracchio della morte, verso l’infinito. Luchini e Bruel caratterizzano talmente bene i loro personaggi da rendere le vicende genuine e quotidiane, riducendo la distanza tra pubblico e schermo. Sentimenti sinceri che veicolati dalla comicità creano un mix piacevole, che supera i limiti di uno script forse un po' stiracchiato sul finale, e ci raccontano la morte attraverso l’amore per il tempo che resta.

Grazie a dialoghi brillanti e a un delicato equilibrio tra pathos e ironia, la storia incede leggera e con brio, impreziosita da meravigliose gemme di commozione e malinconia. Non era facile gestire così tanti elementi: la presenza di due attori meravigliosi, ma ingombranti; il tema dell’amicizia e della malattia; l’insieme di tante altre sotto-trame che avrebbero potuto distogliere l’attenzione dal cuore della vicenda. Il meglio deve ancora venire, pur ripercorrendo le classiche tappe di un film di genere, si affranca da quel cliché e cerca di essere altro. Rimanendo fedele al pubblico, senza tradirlo con troppa amarezza o troppa spensieratezza, lo accompagna in un racconto sfaccettato e sincero in cui perdersi e risvegliarsi solo alla fine, concedendosi una piccola commozione. Un delicato buddy movie alla francese, questa pellicola è l’ennesimo tiro che va a segno di due cineasti campioni della commedia. Il film è simbolicamente dedicato all’attrice Valérie Benguigui scomparsa recentemente e diretta dai due registi nel film Cena tra amici.

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