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Persepolis (2007), la recensione: il graphic movie di Marjane Satrapi da guardare a occhi spalancati

17/12/2012 11:00

Aurora Tamigio

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Persepolis (2007), la recensione: il graphic movie di Marjane Satrapi da guardare a occhi spalancati

Dai quattro volumi che componevano il fumetto, Marjane Satrapi ricava un graphic movie che ha stregato il mondo intero.

Racconto a fumetti della vita da rivoluzionaria di Marjane Satrapi, iraniana di nascita, francese d'adozione. Tratto dall'omonimo graphic novel della stessa autrice, Persepolis - premio della Giuria a Cannes 60 e candidato francese all’Oscar nel 2007 - è un film da vedere con occhi simili a quelli della sua protagonista: spalancati.

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In procinto di ritornare, dopo anni, nella nativa Teheran, Marjane ha un blocco e non riesce a prendere l'aereo: in preda allo sconforto si siede su una poltrona dell'aeroporto e inizia a viaggiare indietro con la mente, ripercorrendo la sua intera vita.

Dall'infanzia nell'Iran pre-Rivoluzione all'adolescenza, tra l'obbligo del velo e i rigidi costumi imposti, fino alla fuga in Austria. La scoperta dell'amore, le delusioni e la difficile creazione di un'identità in bilico fra due culture.

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Marjane Satrapi compone un'appassionata dichiarazione d'amore universale per le tante età della vita, per la propria esistenza travagliata di donna e per il mondo intero, che si fa set - dall'Iran all'Europa - di un affascinante romanzo autobiografico.

 

Dalla rivoluzione all'esilio europeo, Satrapi racconta se stessa: una bambina con la passione per Bruce Lee e con il sogno di diventare l'ultimo profeta, un'adolescente ribelle e focosa, una donna fragile e malinconica. Va alla sua autrice/protagonista il merito di aver saputo rifuggire la tentazione, su proposta hollywoodiana, di una produzione con attori in carne e ossa, restando fedele all'adattamento grafico nel rispetto della filosofia dell'opera letteraria.

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Questo racconto emozionante e trascinante non ha bisogno di attori né di attrici; si avvale solo della collaborazione di Vincent Paronnaud nella sceneggiatura e da due dei più originali studi di animazione francesi, Je suis bien content e Pumpkin 3D. Un bianco e nero calligrafico accompagna la protagonista lungo tutto il flashback della sua avventurosa vita, mentre alll'inizio e sul finale il film trova i suoi colori.

 

Vero è che, dal romanzo alla trasposizione cinematografica, l'opera di Marjane Satrapi sembra perdere, nel solo tramutarsi della parola scritta in voce, quella poeticità e quel mistero che ne costituiva gran parte del fascino: complice forse un certo virtuosismo dell'immagine, ora sfumata ora fin troppo stagliata sul bianco dello sfondo.

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Dai quattro volumi che componevano il graphic novel, Satrapi ricava un graphic movie che ha stregato il mondo intero. Pochi gli ingredienti: una voce narrante (Chiara Mastroianni nella versione originale, Paola Cortellesi nell'adattamento italiano) vivace e umoristicamente scurrile, un muoversi di ombre nere su fondo bianco, una scrittura che riprende alcuni dei più intensi passi del romanzo.

 

Un'opera che ha il merito di fondere narrativa, poesia, arte del fumetto e una certa vocazione per il reportage disegnato.

Ancora oggi è difficile trovare un'altra opera cinematografica che - altrettanto bene - abbia saputo fondere un'animazione originale con una voce femminile rivelatrice, in grado di svelare la cultura iraniana delle contraddizioni e la lacunosa esperienza libertaria europea.


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Genere: animazione

Paese, anno: Francia/USA, 2007

Regia: Marjane Satrapi, Vincent Paronnaud

Interpreti: Paola Cortellesi, Sergio Castellitto, Catherine Deneuve
Distribuzione: BIM distribuzione

Sceneggiatura: Marjane Satrapi, Vincent Paronnaud

Montaggio: Stéphane Roche

Musiche: Olivier Bernet

Produzione:2.4.7. Films, The Kennedy/Marshall Company, France 3 cinéma, French Connection Animations, Diaphana Films

Durata: 95'

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