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Mary and Max

31/03/2010 10:00

Lorenzo Morganti

Recensione Film,

Mary and Max

Che la distribuzione premi film dal riscontro assicurato è risaputo, ma di solito i cartoni animati hanno sempre avuto uno spazio privilegiato...

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Che la distribuzione premi film dal riscontro assicurato è risaputo, ma di solito i cartoni animati hanno sempre avuto uno spazio privilegiato. Ci sono però casi nei quali i cartoni vengono dimenticati o non presi in considerazione. 9, ad esempio, ha avuto molti ritardi distributivi, ma dell’uscita italiana di Mary & Max si sa poco o nulla. Diretto da Adam Elliot questo film d'animazione australiano in stop motion è la vera sorpresa dell’anno. A differenza di molti altri cartoon, non strizza gli occhi agli adolescenti o ai bambini; racconta piuttosto una storia vera, assolutamente plausibile e matura.


Mary è una ragazzina che vive con i genitori. La madre è alcolizzata e il padre si diverte nell’imbalsamare uccelli. La sua è una vita ai margini, ha sogni e desideri, ma la sua incapacità di comunicare con il mondo esterno la blocca. Un giorno decide di scrivere una lettera ad un destinatario casuale trovato su un elenco telefonico. Max, il ricevente della lettera, è un uomo che vive a New York. È anziano, ha sempre fatto lavori salutari e di rincalzo e non ha amici. I due sono lontani migliaia e migliaia di chilometri ma il loro rapporto nasce da un bisogno comunicativo. Lo scambio epistolare farà conoscere ad entrambi il senso e il valore dell’amicizia.


Viviamo nell’era di Facebook e dei social network dove tutti si isolano dietro ad un computer per comunicare con persone spesso sconosciute. Mary fa la stessa cosa: sente la necessità di comunicare. Lei non sa relazionarsi, la sua famiglia è affettivamente distante e di conseguenza non l’aiuta, i suoi amici sbeffeggiano il suo aspetto e il suo modo di essere; così la speranza di essere compresa e stimata per quello che vale la porta a conoscere Max. Entrambi trovano l’uno nell’altro la forza ed il desiderio di guardare oltre l’apparenza, sia accettando la propria condizione che cambiando il modo di guardare il mondo. Entrambi in preda ad una depressione opprimente ricaveranno dalla reciproca amicizia uno spunto per vivere, sapendo che almeno una persona al mondo che apprezza il loro essere esiste. Il film di Elliot e il suo utilizzo impeccabile della tecnica dell’animazione a passo uno è assolutamente superbo. Doppiato da attori del calibro di Philip Seymor Hoffman e Toni Collette, Mary & Max è quasi interamente narrato dai protagonisti stessi tramite la lettura dei loro pensieri cartacei. Il regista racconta le loro emozioni, i loro dubbi, paure rivolte ad una vita che potrebbe non riservare altro che solitudine ed indifferenza. Se da una parte la voce narrante persistente può risultare alla lunga ripetitiva, dall’altro conferisce un peso maggiore alla narrazione, rendendola più riflessiva. Elemento ulteriore che rafforza l’impressione di trovarsi di fronte ad un film adulto, serio, in grado di affrontare problemi attuali e concreti.


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