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Il Viaggio di Fanny

08/02/2017 12:00

Samantha Ruboni

Recensione Film,

Il Viaggio di Fanny

Il dramma della Shoah raccontato in una storia di coraggio, dedicata ai bambini

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Fanny (Lèonie Souchaud) è una tredicenne ebrea, che con le due sorelle viene lasciata dai genitori in una colonia francese per minori, durante la Seconda Guerra Mondiale. Quando i rastrellamenti tedeschi s'inaspriscono, le bimbe e alcuni loro coetanei, rifugiati nella colonia, sono costretti alla fuga. Inizia così il viaggio di Fanny tra peripezie, rifugi e nascondigli.


Tratto dal romanzo autobiografico di Fanny Ben-Ami, Il Viaggio di Fanny è la storia di chi è costretto a crescere velocemente: il passaggio dall'infanzia all'adolescenza per Fanny arriva presto - forse troppo per una bambina della sua età - a causa delle insidie e della missione di sopravvivenza. Eppure proprio lei diventerà il leader del gruppo, dovrà proteggere e portare in salvo tutti gli altri bimbi e prendere decisioni sulle sorti del gruppo. Il conflitto e i bombardamenti non vengono esplicitati, ma sono presenti nell'angoscia e nella paura dei ragazzi, separati dai genitori e lasciati in questo stato di oblio e di abbandono. La vicenda è raccontata dal punto di vista dei ragazzi, per trasmettere della memoria della Shoah anche ai più piccoli, per cui è sempre meno facile conoscere la nostra storia recente, dal momento che i pochi, anziani, superstiti al genocidio nazista si contano sulle dita di una mano. I bambini protagonisti dovranno affrontare dure prove di sopravvivenza mettendo da parte l'ingenuità e facendo appello a furbizia e tenacia.


La sceneggiatura, opera della stessa regista Lola Doillon e di Anne Peyrègne, riprende il romanzo, apportando modifiche che rendono il film più interessante e dinamico. Per esempio l'accenno alla Resistenza è assente nel libro, e che all'autrice del libro all'inizio non piacque, eppure rende il film più completo e intrigante. Per ragioni di regia, inoltre, si decide di trasporre due personaggi letterari in uno solo del film: Madame Forman, ottenuta mescolando Nicole Weil-Salon e Lotte Schwarz, è uno dei pochi adulti presenti nel film; rigida e severa, ma anche dolce, pronta a qualsiasi cosa per salvare i bambini. Sul grande schermo è impersonata da Cècile de France, vista ne L'appartamento spagnolo e in The Young Pope di Paolo Sorrentino. La protagonista, Fanny, è invece interpretata da Lèonie Souchaud, alla sua prima prova attoriale, una piccola grintosa e coraggiosa.


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