Brodie è un giovane metallaro che, dopo la morte del padre e la conseguente pazzia della madre, poi ricoverata in manicomio, è affidato alla famiglia dello zio, che vede di malocchio i suoi gusti musicali e il suo look. Anche a scuola le cose non vanno per il meglio e il ragazzo è vittima di bullismo da parte del cugino; la voglia di evadere da una vita di delusioni e la passione per il genere musicale lo porta così a formare una band insieme ad altri tre coetanei. Un giorno Brodie si imbatte nelle pagine di un antico spartito musicale: non sa che quelle note hanno il potere di risvegliare un antico demone e che una misteriosa setta è proprio alla ricerca di quei fogli mistici, dando il via a una potenziale Apocalisse per il mondo intero. Il metal e il cinema horror hanno da sempre avuto un rapporto molto stretto, la maggior parte delle volte in termini svilenti per gli appassionati di suddetto genere musicale, rappresentati come appartenenti a sette sataniche di sorta. Per il suo esordio alla regia il regista neozelandese Jason Lei Howden rende invece un gruppo di giovani nerd metalhead gli assoluti protagonisti della vicenda, realizzando un horror splatter ricolmo di ironia e citazioni. Un sentito omaggio al cinema anni '80, tutto budella al vento e canzoni a palla. Una produzione che sfrutta nel migliore dei modi il non certo esorbitante budget, con una particolare cura per gli effetti speciali e il trucco, mentre il sangue finto scorre a go-go nelle numerose decapitazioni e amputazioni degli individui posseduti. Basti pensare che alcuni di questi vengono uccisi con dildi di gomma e vibratori, in una vera e propria fiera di gustoso nonsense perfettamente adatto ai toni e all'atmosfera di una vicenda che proprio nel non prendersi mai troppo sul serio trova la propria carta vincente. Un divertimento ingenuo e genuino pervade i novanta minuti di visione, tra sottotrame romantiche e inaspettati tradimenti, rimandi ai giochi di ruolo da tavolo, a band e nomi cardine del sottobosco rock, tra facepainting e borchie con cui i nostri sono soliti agghindarsi. Non ci troviamo di fronte a un nuovo Morte a 33 giri (1986), cult a tema per tutti gli appassionati, ma Deathgasm possiede una forza primigenia e istintiva che, nella sua grintosa semplicità , avvince e convince senza cadute di tono in una corsa contro il tempo per evitare una definitiva Apocalisse. Disponibile su Netflix.