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Torna a casa, Jimi!

18/04/2019 10:00

Marcello Perucca

Recensione Film,

Torna a casa, Jimi!

Un’amabile e divertente commedia diretta con tono brillante dal regista cipriota Mario Piperides

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Quando il cane di Yannis, un bastardino di nome Jimi (in onore del grande chitarrista rock Jimi Hendrix), scappa... il suo padrone inizia una frenetica ricerca, fermamente deciso a ritrovarlo e riportarlo a casa. Purtroppo per Yannis – e per Jimi – tutto diventa più complicato per il fatto di non vivere in un posto qualsiasi: l’azione si svolge infatti a Nicosia, capitale di Cipro, tagliata in due dal confine con la Repubblica turca di Cipro del Nord, stato mai riconosciuto da nessun paese al mondo se non dalla Turchia, formatosi a seguito della feroce guerra civile del 1974 che divampò fra le comunità greco-cipriota e turco-cipriota. Quel conflitto, che fu devastante per la popolazione civile, portò alla spartizione dell’isola, con una zona cuscinetto che corre lungo tutto il confine e presidiata dai Caschi blu dell’Onu.


Torna a casa, Jimi! è un’amabile e divertente commedia diretta con tono brillante dal regista cipriota Mario Piperides. Nato proprio a Nicosia l’anno successivo alla guerra civile, Piperides ha potuto visitare la parte turca della propria città solo dopo il 2003, anno in cui sono stati aperti alcuni check-point lungo quello che, a tutti gli effetti, può essere considerato l’ultimo “Muro” in territorio europeo. Avendo particolarmente a cuore le sorti della propria terra, così come nei suoi lavori precedenti, anche in Torna a casa, Jimi! il tema di fondo del film è la situazione socio-politica di Cipro: la divisione, assurda e drammatica, di un’isola e dei suoi abitanti, costretti in quegli anni ad abbandonare le proprie case vedendole occupare da persone dell’altra etnia, senza potervi mai più fare ritorno. Sotto questo punto di vista sorge spontaneo il parallelo con quella che fu, nel 1948, la “Nakba”, cioè il grande e drammatico esodo dei palestinesi a seguito dell’occupazione dei territori da parte del nascente stato di Israele.


Yannis, che è interpretato da un simpaticissimo Adam Bousdoukos – di origine greca, nato ad Amburgo e attore feticcio del regista di origine turca Fatih Akin – inizierà una serie di peripezie allo scopo di riportare a casa Jimi, persosi nel territorio di influenza turca della città. Non sarà un’impresa semplice e l’uomo, un rockettaro inseguito dai creditori e intenzionato ad abbandonare per sempre l’isola, si troverà costretto a infrangere la legge e a scontrarsi con le innumerevoli, assurde e ridicole imposizioni alle quali sono assoggettati gli abitanti della città. Lo aiuteranno nella sua impresa la sua ex fidanzata e due turco-ciprioti dei quali uno è l’occupante della casa che Yannis abitava da bambino.


Torna a casa, Jimi! è una pellicola capace di trattare in maniera esilarante e arguta questioni assai delicate, come quella delle divisioni e dei conflitti mai sanati. Un modo intelligente per denunciare come costruire muri non porti a nulla, rimarcando che solo il dialogo permette di comprendere il nostro prossimo creando integrazione e accoglienza.


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