Nel 1988, Frank Oz dirigeva Due figli di…, storia di un truffatore che arriva in Costa Azzurra e si trova a dover competere con un pari ruolo più altolocato, pronto a fare una scommessa con lui pur di levarselo di torno. Il film di Oz contava sui magnifici Michael Caine e Steve Martin ed era ispirato a I due seduttori, con un'altra coppia di assi: Marlon Brando e David Niven. Pressochè trent'anni dopo, Hollywood è animata da istanze e necessità ben diverse. Il genere dell'heist-movie, reso grande dal Rat Pack di Colpo Grosso, è stato rilanciato da Steven Soderbergh e dagli undici di Danny Ocean. Ma un ulteriore cambiamento è arrivato con Ocean's 8, reboot tutto al femminile con un cast d'eccezione che comprende i nomi di Anne Hathaway, Sandra Bullock, Rihanna, Sarah Paulson e Helena Bonham Carter. Attenti a quelle due, diretto da Chris Addison, ha in comune con Ocean's 8 il concetto di partenza e anche la presenza di Anne Hathaway: l'attrice impersona Josephine, un'inglese affascinante e seducente con una casa a Beaumont-sur-Mer e un debole per le truffe ai danni di uomini facoltosi e creduloni provenienti da ogni angolo del mondo. Nel suo ordinato e ricco universo, all'improvviso irrompe Penny Rust (Rebel Wilson), un'australiana pasticciona e disordinata ma anche calcolatrice e astuta. Da un lato Penny accumula contanti raggirando le sue prede nei bar di quartiere; dall'altro Josephine riempie la sua cassaforte di enormi diamanti abbindolando le sue vittime in sfarzosi casinò. Nonostante i loro metodi così diversi, entrambe sono due abilissime maghe della truffa. Il mestiere le porterà a sfidarsi per dimostrare chi sia davvero la più brava. L'unico deragliamento di questo Attenti a quelle due rispetto alla norma dell'heist-movie consiste proprio nelle protagoniste femminili. Il film, infatti, alimenta ulteriormente la tendenza hollywoodiana che vede porre maggiore attenzione alle donne nei soggetti che vanno in produzione. Tuttavia la narrazione viene gravemente minata dal continuo over-acting di Rebel Wilson, protagonista di una serie di siparietti che, alla lunga, catalizzano l'attenzione momentanea dello spettatore, provocando, però, un indebolimento nella forza del racconto. Più volte, l'attrice trasforma colpevolmente i propri sketch in ingombranti ed eccessivi. Tutt'altro, invece, si può dire dell'interpretazione di Anne Hathaway, a suo agio nei panni della ladra d'alto bordo. Attenti a quelle due scivola via come una banale pioggerella autunnale, senza particolari momenti da ricordare: niente di particolarmente elaborato a livello comico. L'unico aspetto che cattura il cuore e lo sguardo dello spettatore consiste nelle location esotiche e lussuose, che fanno venir voglia di trascorrere un week-end a Beaumont-sur-Mer. Magari, sperando di non beccare delle truffatrici.