Non c’è storia d’amore più conosciuta di quella tra Romeo e Giulietta. Era il 1600 quando William Shakespeare scrisse la storia di due ragazzi che si erano perdutamente innamorati pur appartenendo a famiglie rivali. La loro unione era stata condannata poiché l’unica in grado di saper guardare oltre l’apparenza e di superare i pregiudizi e l’odio reciproco. Ma se oggi, nel XXI secolo, i fidanzati concorrenti altro non fossero che piccoli nani da giardino? Le vicende ordinarie delle loro vite straordinarie avvengono di nascosto, quando gli umani non guardano, troppo distratti dalle loro esistenze comuni. La famiglia di Gnomeo è composta da nordici nanetti con il cappello blu a punta (spesso più grande del loro corpo) che cura un giardino fiorito al cui centro è eretto un vigoroso water. Quella di Giulietta, invece, è la famiglia meridionale dei nanetti rossi, il cui boss siciliano si assicura che il proprio territorio venga regolarmente potato e innaffiato per dare risalto alla scenografica fontana in cui nuota un (finto) pesce rosso. Le loro rivalità si consumano a colpi di battutacce dialettali, dispetti e gare di velocità con i tosaerba, il tutto accompagnato dalle instancabili musiche di Elthon John (alias il produttore esecutivo della pellicola). Tra la preparazione atletica alla Rambo, combattimenti in volo stile L’ultimo dominatore dell’aria e amoreggiamenti che rievocano American Beauty, arriva Piuma Rosa - un romanaccio fenicottero di plastica - a mediare le contese tra gli abitanti dei giardini rivali. La tragedia shakespeariana, ovviamente, termina con un lieto fine, non venendo meno all'aspetto politically correct da fiaba Disneyana. La pellicola di animazione di Kelly Asbury parte da uno spunto simpatico e divertente ma perde via via per strada tutte le trovate migliori, proprio come Hansel con le molliche di pane. L’uso eccessivo del dialetto (di cui però riconosciamo un merito speciale al romano Francesco Pannofino) inizialmente piacevole, arriva presto a saturazione ricordando allo spettatore (adulto) che la storia a cui sta assistendo, non è altro che quella di un tipico italiano medio. Avete presente Benvenuti al Sud? Il succo del discorso è lo stesso: il nord e il sud non sono poi tanto diversi, basta semplicemente avere voglia di capirlo.