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Francesca Rettondini: 'vorrei fare la produttrice'

04/10/2016 12:50

Martina Calcabrini

Madrina dell'VIII edizione del CinemAvola Film Festival, intervistata in esclusiva

span style="font-weight: bold;"Francesca Rettondini/span è stata una delle protagoniste dell'VIII edizione del span style="font-style: italic;"CinemAvola Film Festival/span. L'attrice e conduttrice televisiva italiana, che ha esordito al cinema con grandi registi come span style="font-weight: bold;"Ettore Scola/span, span style="font-weight: bold;"Lina Wertmuller/span sino alla consacrazione oltreoceano con il film span style="font-style: italic;"Ghost Ship/span del regista americano span style="font-weight: bold;"Steve Back/span, ci ha concesso un'intervista esclusiva per svelarci i retroscena di uno dei mestieri più belli del mondo.


p span style="font-weight: bold;"Salve Francesca. Come definirebbe il lavoro dell'attrice, oggi?/spanbr / span style="font-style: italic;"Be', inizio col dire che è uno dei lavori del mondo e la mia scelta sin dai miei primi anni di giovinezza è stata ben decisa. Nata a Verona ho attraversato in lungo e largo l'Italia per diventare attrice. È un mestiere importante che nasce da una passione naturale e da una voglia forte e tangibile di interpretare qualcun altro e qualcos'altro. Per quanto riguarda la mia esperienza personale, invece, io ho interpretato diversi ruoli in passato ma poi il mio mestiere iniziale si è confuso con quello della conduttrice. La mia passione per la recitazione è rimasta invariata ma ha preso strade differenti. D'altronde si sa bene che all'inizio si sceglie un percorso ma poi è il destino che decide se farti deviare oppure no. Sia chiaro che parlo senza rancore, io sono felice così. (ride) Scrivo, disegno, suono e recito: insomma, mi piace qualsiasi sfaccettatura del mestiere dell'artista./span/p


p span style="font-weight: bold;"Qual'è la differenza fondamentale tra la recitazione per il cinema e la recitazione per la televisione?/spanbr / span style="font-style: italic;"Partiamo dal presupposto che ho fatto più televisione che cinema e, comunque tanti film, molti dei quali indipendenti. C'erano dei momenti in cui accendevo la televisione e mi rendevo conto che non c'era una fiction in cui non avevo partecipato! (ride) Mi sento molto più portata verso la commedia anzi, azzarderei addirittura, verso il comico. Si, decisamente mi vedrei bene come comica perchè dopotutto quello che mi è successo nella vita, ho iniziato ad essere ironica su tutto quello che mi succede. C'è sempre tempo (e speranza) che qualcuno se ne accorga... Nel frattempo sto facendo la madrina del Festival ed anche questo è un ruolo importante, no? /span/p


p span style="font-weight: bold;"Ci sono altre cose che vorrebbe fare?/spanbr / span style="font-style: italic;"Si, vorrei fare la produttrice cinematografica. Sarebbe fantastico trovare i soldi per costruire un bel capitolo di storia del cinema./spanbr /br /span style="font-weight: bold;"A proposito di storia del cinema italiano. Che ne pensa di quello contemporaneo?/spanbr / span style="font-style: italic;"Credo che il nostro cinema faccia ciò che gli riesce meglio: saper ironizzare sui nostri errori. D'altronde è l'unica soluzione! L'errore più grande, infatti, è quello di tentare di imitare il cinema americano piuttosto che puntare sulle caratteristiche personali... Bei tempi quelli del neorealismo!/span/p


p span style="font-weight: bold;"Come ti trovi nel ruolo di conduttrice?/spanbr / span style="font-style: italic;"Mi piace molto perchè io sono una persona molto comunicativa e il mestiere della conduttrice mi permette di essere me stessa. Posso dire quello che penso lasciando alla vera Francesca la possibilità di emergere senza avere copioni da recitare e ruoli da interpretare./span/p


p span style="font-weight: bold;"Che idea ti sei fatta del CinemAvola Film Festival?/spanbr / span style="font-style: italic;"Ho conosciuto il Sindaco e gli Assessori e ho ricevuto un'accoglienza molto piacevole e l'ospitalità di questo paese mi ha davvero entusiasmata. Avola è molto carina ed è bellissima l'idea di fare una manifestazione per i giovani: il loro talento deve essere assecondato e spronato!/span/p


p span style="font-weight: bold;"A proposito di talento giovanile, che consiglio darebbe ai giovani che vogliono intraprendere un lavoro nel settore dello spettacolo?/spanbr / span style="font-style: italic;"A me è capitato. Io volevo fortemente fare l'attrice e invece ho incontrato chi mi ha costretto a fare la conduttrice. All'inizio vivevo la cosa con ansia, ora la prendo con filosofia. Quando inizi ad abituarti a salire sul palco acquisisci una dimesticatezza pratica e naturale. Impari ad affrontare il pubblico e te stessa prima di chiunque altro, ed è questa la cosa più difficile. Quando diventa naturale sapere cosa dire e quando dirlo, allora, la partita è stata vinta... Il mio problema, ancora, è lo stesso di sempre: sono una persona molto emotiva. Sono consapevole delle mie capacità ma se venissi a sapere che personalità importanti come Fiorello e Tornatore sono in sala, preferirei scappare piuttosto che esibirmi (ride)./span/p


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