Negli anni '90 Robin Williams è stato il papà  cinematografico di tutti noi: ecco 5 suoi ruoli che non abbiamo mai dimenticato
Il cinema che lo ha reso famoso - nel bene e nel male - ha costruito per Robin Williams una maschera, magari non sempre realistica, di grande successo. Soprattutto negli anni Novanta, Williams è stato sul grande schermo il papà cinematografico per eccellenza. Una figura di genitore innovativa, caratterizzata da creatività , umorismo e schiettezza emotiva. Steven Spielberg, Gus Van Sant, Chris Columbus sono alcuni degli autori che l'hanno messa al centro dei loro grandi successi cinematografici. E Robin Williams è il volto che le accomuna tutte.
Alcuni dei più famosi personaggi da lui interpretati hanno soddisfatto il nostro desiderio di vedere ritratta sul grande schermo, già degli anni '90, una figura paterna diversa da quella tradizionale. In qualche caso, abbiamo riconosciuto nei protagonisti di Williams la parte migliore dei nostri genitori, altre volte ci siamo ritrovati a sognare di essere suoi figli e figlie. Abbiamo selezionato 5 indimenticabili "papà " interpretati al cinema da Robin Williams - fantastici, reali, metaforici - per fare gli auguri a tutti i padri del mondo.
1) Hook: quando Peter Pan diventa padre
«Grazie per aver creduto»
Nel 1991 Steven Spielberg dirige un film indimenticabile, liberamente tratto da Le avventure di Peter Pan di J.M. Barrie: Hook - Capitan Uncino è un vero scontro tra padri. Da una parte c'è un placido avvocato (Robin Williams) che ha scordato di essere Peter Pan, dall'altra un virile (Dustin Hoffman) Capitan Uncino. Cosa ci insegna Hook? Che per essere ottimi adulti non bisogna mai scordarsi di restare bambini: lo hanno detto in molti ma, come sempre, Spielberg lo dice meglio di tutti.
2) La strana famiglia di Jumanji
«Un avversario, prima o poi, va affrontato»
A fronteggiare i pericoli e le creature selvagge che fuoriescono da Jumanji, il misterioso gioco da tavola che dà il titolo a un tenero cult anni '90, non c'è una famiglia tradizionale bensì un nucleo improvvisato: Alan, che ha un conto in sospeso con la propria infanzia; la sua mai-del tutto-compagna Sarah; i due fratelli, orfani, Peter e Judy. Come ricostruire una famiglia in poche mosse: avventura, affetto, ingegno e coraggio.
3) Gli insegnamenti di Mrs. Doubtfire
«Quando fece me, Dio poi gettò lo stampo»
Il sottotitolo italiano, Mammo per sempre, oggi fa ribrezzo (e forse anche ieri) ma resta il fatto che, nella sua totale irrealtà , Mrs. Doubtfire (1993) ci ha regalato uno dei più imperfetti, indimenticabili e amati ritratti di papà cinematografico. La trama, la sapete: Daniel Hillard si è appena separato da sua moglie e, pur di non rinunciare a passare del tempo con i suoi tre figli, decide di vestire i panni dell'attempata domestica di famiglia.
Nel 1994 l'American Comedy Award premia Robin Williams come attore più divertente dell'anno: Mrs. Doubtfire fa ridere, è vero, ma è anche uno dei primi film per famiglie, in cui si parla di divorzio. La coppia di Robin Williams e Sally Field alla fine (incredibile, non trovate, per una commedia anni '90?) non torna insieme, ma non importa: Daniel/Mrs. Doubtfire ha imparato ugualmente quello di cui aveva bisogno. E anche noi.
4) L'attimo fuggente: cercasi padre, disperatamente
«Rendete straordinarie la vostre vite»
Make your lives extraordinary. Un indimenticabile mantra, entrato nella classifica delle 100 frasi migliori del cinema. Nel 1989 Robin Williams interpreta il prof. John Keating, un vivace insegnante che cambia per sempre le vite dei suoi allievi al rigido collegio maschile Welton.
Con tutta la sua retorica e ingenuità , L'attimo fuggente è come una rassicurante pacca sulla schiena alla fine di una giornataccia. Un film che mette esplicitamente, e dolorosamente, in discussione il ruolo tradizionale del padre e dell'uomo in società . Nel 2003 Mona Lisa Smile, con Julia Roberts, può considerarsi la sua (meno riuscita) controparte femminile.
5) Il più famoso abbraccio di Robin Williams
«Non è colpa tua»
Non che nessuno di noi avesse la pretesa di essere intelligente e problematico come il giovane Matt Damon in questo filmone del 1997 di Gus Van Sant, ma magari due parole con Sean McGuire, lo psicologo interpretato da Robin Williams, ci avrebbero fatto comodo. Non si parla più di infanzia e adolescenza: Will Hunting affronta i problemi del passaggio all'età adulta. Tocca a Sean insegnare a Will, ragazzo interrotto, orfano in moltissimi sensi, come si sta al mondo, come ci si innamora, come si fanno delle scelte.