Viene dal Sudan Talking about trees di Suhaib Gasmelbari, documentario già passato con successo in diversi festival importanti, tra i quali Berlino. È presente al 30° Fescaaal nella sezione Flash, non in concorso probabilmente per manifesta superiorità.
Storia di quattro vecchi amici, registi originari del Sudan, che si ritrovano nella loro terra d'origine dopo aver vissuto a lungo altrove.
Il loro sogno è riportare in vita il cinema, riaprendo almeno una delle tante sale abbandonate: come il Cinema Rivoluzione, nel quale proiettare Django Unchained di Quentin Tarantino. «Il cinema del Sudan è un eroe morto – dice uno di loro – ma per trovare la causa della sua morte, bisogna cercare il traditore».
Tra chiacchiere e ricordi del passato, i quattro affrontano la burocrazia di una dittatura sempre vigile senza perdere il sorriso: «Noi siamo i più grandi ottimisti, perchè la nostra speranza deriva dalla disperazione assoluta».
Uno sguardo ironico sul proprio paese, dove la democrazia sembra un miraggio che appare e scompare, e la religione un giudice spesso troppo severo: «Immagina sentire Allah akbar durante un bacio appassionato», scherza uno di loro notando che le sale sono scomparse ma il numero di moschee si è moltiplicato.
Una storia che è una vera dichiarazione d'amore al cinema, dall'esaltazione nel rinvenire delle vecchie videocassette («Oh Bunuel!», dice uno di loro, quasi avesse ritrovato una vecchia lettera d'amore), fino a momenti di pura poesia cinematografica: la scena iniziale, quando la corrente salta e lascia il paese al buio, diventando pretetesto per improvvisare il finale di Viale del tramonto; o quando devono tenere fermo il telo sul quale sta passando Tempi moderni, e la scena diventa a sua volta chapliniana.
Un film pieno di spirito e gioia di vivere, un Africa felice e malinconica insieme, che ricorda le atmosfere di Gianni Celati e del suo amico Luigi Ghirri: è infatti superba la fotografia del film, nella luce come nella composizione.
E di Celati, scrittore che con il cinema è sempre stato coinvolto, c'è lo spirito delle sue Avventure in Africa (dal quale ha pure ricavato un documentario), di Cinema naturale (il titolo non dev'essere un caso), de Le avventure di Guizzardi.
Talking about trees è un documentario che non può che esaltare qualunque cinefilo; ma è anche una pellicola in stato di grazia, capace di coinvolgere persino i bambini: come quelli nel film, che ridono guardando Chaplin. Ciliegina sulla torta, l'ultima sequenza “western” prima del sonoro sul nero, che è un brivido di pura felicità: il cinema del Sudan non è morto, il suo traditore è vinto.
Genere: documentario
Paese, Anno: Sudan/Francia/Germania/Qatar/Ciad, 2019
Regia: Suhaib Gasmelbari
Sceneggiatura: Suhaib Gasmelbari
Fotografia: Suhaib Gasmelbari
Montaggio:Nelly Quettier, Gladys Joujou
Produzione: Agat Films & Cie / Ex Nihilo, Made In Germany Filmproduktion, Vidéo de Poche, Sudanese Film Group (SD), Goï Goï Production (TD), Doha Film Fund (QA)
durata: 90'