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Sfida senza regole

20/09/2008 11:00

Vito Sugameli

Recensione Film,

Sfida senza regole

Al Pacino e Robert De Niro, due mostri sacri del cinema internazionale, riuniti sotto lo stesso tetto dopo Il Padrino – Parte 2 e soprattutto Heat – La sfida di

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Al Pacino e Robert De Niro, due mostri sacri del cinema internazionale, riuniti sotto lo stesso tetto dopo Il Padrino – Parte 2 e soprattutto Heat – La sfida di Michael Mann. Se nel film di Francis Ford Coppola i due non si scambiavano neppure uno sguardo mentre in Heat si fronteggiavano solo negli ultimi 15 (stupendi) minuti, Sfida senza regole promette un'escalation epocale.


I pluridecorati detective Turk (Robert De Niro) e Rooster (Al Pacino) non vogliono arrendersi alla pensione così prendono il caso del killer fantasma che lascia sempre nel luogo del delitto una poesia scritta a mano. Karen Corelli (Carla Gugino), agente della squadra CSI, comincia a chiedersi il perché; nel frattempo i detective Perez (John Leguizamo) e Riley (Donnie Wahlberg), irrispettosi e non curanti delle gerarchie, sperano di risolvere il caso prima dei veterani Turk e Rooster.


La pellicola parte accelerata illustrando una serie di delitti apparentemente commessi da una sola persona che si dichiara in video - lanciando già l'allarmante pericolo che sia tutto studiato a tavolino. Gli indizi disseminati nelle varie inquadrature non trovano tuttavia una spiegazione coerente e univoca, risultando confusionari e fine a se stessi. Pezzi di un puzzle incastrati a forza per raggiungere quel finale che, nelle intenzioni degli sceneggiatori, avrebbero aiutato l'effetto sorpresa. Peccato che la soluzione sia telefonatissima e fin troppo prevedibile, nonostante l'omaggio alternativo a Heat – La sfida. Sembra dunque che l'intera pellicola sia stata scritta e adattata tenendo in considerazione i fasti dei due attori, i quali recitando senza sprint giganteggiando sullo schermo. Vederli insieme è comunque uno spasso, ma sfortunatamente per loro, lo script non è abbastanza funzionale da giustificare l'iperbole finale e l'instabile nonché ambigua relazione tra i due. Superficiale il ruolo ricoperto da Carla Cugino mentre la coppia Leguizamo/Wahberg non trova una decisa collocazione nella storia e finiscono per essere oscurati dai protagonisti. Sfida senza regole più che un thriller appassionante è una celebrazione di due attori simbolo con buone idee sviluppate superficialmente. Jon Avnet (Pomodori verdi fritti, 88 minuti) aveva l'opportunità di mettere a segno il colpaccio della sua carriera: purtroppo non ce l'ha fatta. Il suo nome, insieme a tanti altri mestieranti, si aggiunge automaticamente alla lista infinita degli autori invisibili.


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