A pochi mesi dal fallimentare Sapore di te gli inossidabili fratelli Vanzina tornano al cinema con Un matrimonio da favola, commedia corale dal respiro british che riprende la tradizione dei wedding movies come Quattro matrimoni e un funerale e Il matrimonio del mio migliore amico. La pellicola, forse una delle più riuscite dei registi romani, si pregia di un cast di tutto rispetto. Cinque compagni di liceo si ritrovano dopo vent’anni a Zurigo per assistere al matrimonio di Daniele (Ricky Memphis) con la bella Barbara (Andrea Osvart), figlia del potente banchiere svizzero per cui lavora. Il gruppo di amici parte pieno di entusiasmo: una rimpatriata è quello che ci vuole per allontanarsi momentaneamente da una vita piena di rimorsi e rimpianti. Luca (Adriano Giannini), il più affascinante del gruppo, fa la guida turistica al Colosseo; Giovanni (Emilio Solfrizzi), un tempo aspirante agente di Borsa, è il proprietario di un negozio di borse costantemente vessato dall’arcigna moglie Paola (Paola Minaccioni), avvocato divorzista all’oscuro della tresca del marito con l’avvenente Sara (Ilaria Spada), che a sua volta ignora che lui sia sposato; Alessandro (Giorgio Pasotti), gay e fidanzato con Roberto (Luca Angeletti), è stato costretto dal padre a seguire le sue orme intraprendendo la carriera militare; Luciana (Stefania Rocca), la più brava calciatrice del liceo, per un incidente ha dovuto abbandonare i suoi sogni sportivi ed ha sposato il perito della sua assicurazione, il pignolo Fabio (Riccardo Rossi). Il lungo week-end in Svizzera rimetterà in gioco le vite di ognuno di loro, tra equivoci e rocamboleschi colpi di scena. Era dai tempi lontani di Sapore di mare e Vacanze di Natale che il cinema di Carlo ed Enrico Vanzina non si esprimeva con una tale felicità registica. Dopo le deludenti prove degli ultimi anni, era parso a pubblico e critica che la vena creativa dei due figli di Steno si fosse ormai esaurita del tutto, impantanata in una serie di titoli poco divertenti e di mediocre qualità . Fortunatamente cosi non è stato, e contro ogni pronostico i due fratelli della commedia italiana sono tornati a far ridere di gusto con un film per tutta la famiglia ben scritto e girato con la mano sicura di chi ha saputo fare dell’amore per il cinema il proprio mestiere. Sicuramente gran parte del merito va riconosciuto ai membri del nutrito cast, tutti perfettamente in parte ed ingranaggi di un meccanismo comico semplice e ben oliato, le maschere farsesche Paola Minaccioni, Riccardo Rossi e Max Tortora su tutti. Davvero ispirate le prove di Giorgio Pasotti e Ilaria Spada: i loro personaggi, i più toccanti e complicati dal punto di vista narrativo, sono tratteggiati con estrema sincerità ed incredibile introspezione psicologica. Nonostante un leggero calo di ritmo verso il finale, e qualche piccolo buco di sceneggiatura, Un matrimonio da favola si fa apprezzare per la sua struttura solida e la cura con cui sono messi in scena i personaggi, tutti valorizzati e partecipi dell’azione in egual misura. Che sia frutto del caso o di una ritrovata creatività , l’ultimo lavoro dei Vanzina non fa rimpiangere la commedia italiana di Sordi e Tognazzi.