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Freda - La segretaria dei Beatles

19/06/2014 11:00

Aurora Tamigio

Recensione Film, Film Musicale, beatles,

Freda - La segretaria dei Beatles

Un documentario approvato da Beatles ed eredi racconta la vera storia di Freda Kelly, assunta solo diciassettenne da Brian Epstein e per undici anni unica segre

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Un documentario approvato da Beatles ed eredi racconta la vera storia di Freda Kelly, assunta solo diciassettenne da Brian Epstein e per undici anni unica segretaria della storica band. Tra filmati d’epoca, rivelazioni e testimonianze, Ryan White dirige il ritratto inedito di una figura che, timidamente dietro le quinte, ha aiutato il quartetto di Liverpool a scrivere la storia della musica.


È difficile riconoscere nella placida signora inglese intervistata con curiosità dal regista Ryan White - autore già pluripremiato nel 2009 per il documentario a tema calcistico Pelada - la stessa schiva fanciulla che nelle immagini vintage della sua giovinezza portava due trecce ai lati del viso e che nel 1965, segretaria dei Beatles da solo quattro anni, reggeva da sola il fanclub più popoloso della storia del rock inglese: 16.000 soci. Convinta solo dalla curiosità dei suoi figli a concedersi ai microfoni, Freda Kelly - 45 anni dopo lo scioglimento del gruppo - appare davanti alle telecamere, accomodata nel salotto di casa sua con uno scrigno di segreti ben custoditi e una collezione di aneddoti che svelano un’esistenza dietro le quinte che ha contribuito non poco al successo planetario dei Quattro di Liverpool. Assunta quasi per caso dall'impresario Brian Epstein, Freda Kelly ha per undici anni seguito la band come assistente personale, sbrigando le faccende logistiche, presiedendo a gran parte dei concerti, tenendo l’agenda ai membri del gruppo e coltivando con loro un’amicizia che ha affrontato il successo come le burrasche. Soprattutto però Freda è stata l’ideatrice, la prima socia e l’unica dipendente del fanclub dei Beatles: la ragazza più invidiata del Regno Unito era colei alla quale le ammiratrici si rivolgevano per ricevere ora una foto ora un cimelio dei loro idoli, un ruolo di grande responsabilità che faceva della Kelly il ponte fra i Beatles privati e la loro immagine nel resto del mondo.


All’interno delle celebrazioni per l’anniversario di A Hard Day’s Night, iconico film per l’occasione restaurato e rimasterizzato, Ryan White dedica ai fan del leggendario gruppo inglese un film che con la musica ha molto poco a che fare e che si colloca invece nella sfera più ampia e disimpegnata dell’aneddotica e del gossip (che piace soprattutto agli inglesi), senza tuttavia riuscire nell’impresa agognata di sfilare dalle serratissime labbra di Freda un pettegolezzo in più rispetto a quelli già fin troppo noti sulla band. Tra una bella selezione di video d’epoca, clip di concerti storici, interviste leggendarie e dichiarazioni divenute citazioni, White interroga la Kelly sulla scontrosità di John, sull’estro di George, sull’ego di Paul e sulle chiacchiere intorno a un suo presunto flirt con Ringo, sulle tensioni interne alla band, sulle ragioni della separazione, sulle donne e sul lato non illuminato dei Beatles. Ma Freda Kelly - donna d’altri tempi, avvezza alla riservatezza come un tempo avrebbe fatto da moglie e come oggi farebbe da madre - sorride, non commenta, racconta l’indispensabile senza sbilanciarsi e senza concedere al regista più di qualche curiosità. Il risultato è un film che solo con molta fantasia può definirsi documentario: una pellicola che sostituisce in gran parte la storia con l’aneddotica, che rende giustizia a una figura di donna a lungo tralasciata ma che - verrebbe da dire per fortuna - dell’universo nascosto dei Beatles dice molto poco, conservando invece il mistero a cui forse persino i fan amano ormai essere legati.


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