Nel 2010 i fratelli Strause – tecnici degli effetti speciali per film come la saga di X-Men, 300 e Avatar – si imbarcano in un progetto autofinanziato, girato praticamente nella cucina di casa loro. La storia di {a href='https://www.silenzioinsala.com/1165/skyline/scheda-film'}Skyline{/a} ruota attorno a un’invasione aliena, con gigantesche navi spaziali che appaiono sopra il cielo di Los Angeles. Il design delle navi è accattivante e spigoloso, gli alieni sono esseri biomeccanici che molto devono alla creatura di H.R. Giger, il film è denso di intenti lodevoli e ambiziosi, che si scontrano con la dura realtà produttiva del low-budget. L’invasione è filtrata infatti attraverso le ampie finestre dell’attico dove i protagonisti rimangono per più di un’ora, soffocando l’azione, intrappolandola all’interno di quattro mura senza mai riuscire a donargli il giusto e più ampio respiro che merita. Il film è riscattato solo da un ottimo finale che lasciava presagire un seguito che però arriva solo oggi, a 8 anni di distanza. {a href='https://www.silenzioinsala.com/4964/beyond-skyline/scheda-film'}Beyond Skyline{/a}, però, più che un sequel ha l’aria del reboot dato che, già dai primi minuti, l’azione è come se si riavvolgesse. Lo scenario è sempre Los Angeles e la connotazione temporale è l’inizio dell’invasione aliena; i rimandi al primo capitolo ci sono, ma centellinati e perfettamente fruibili anche se non lo si è visto o non lo si ricorda. Alla regia del film c’è Liam O'Donnell, sceneggiatore del primo film e qui al suo debutto dietro la macchina da presa, ma ciò che più colpisce ancor prima d’iniziare la visione è l’ottimo cast, che suona come una dichiarazione d’intenti. Frank Grillo interpreta un detective della LAPD segnato da un trauma familiare non meglio specificato (non che sia importante ai fini della storia) che attraverso l’invasione aliena trova il modo per recuperare il logoro rapporto con il figlio. Quando gli invasori lo rapiscono, anche Frank sale a bordo della loro nave per salvare sia lui che (ovviamente) il mondo intero. Ma non è la storia che ci interessa in questo genere di produzione, in quanto il vero punto d’attenzione verte, come detto, sul cast. Perché arruolare Frank Grillo, ma soprattutto Iko Uwais e Yayan Ruhian (le star del dittico di The Raid di Gareth Evans, se non lo avete ancora visto correte immediatamente a recuperarlo: il miglior action degli anni 2000) non può che denotare una marcata nota muscolare, fracassona e picchiaduro. E ecco allora che {a href='https://www.silenzioinsala.com/4964/beyond-skyline/scheda-film'}Beyond Skyline{/a} diventa "ignorante" nel senso più gustoso e genuino del termine; un film di 105 minuti che scorre via liscio, senza pretese né fronzoli, inanellando grosse altronavi, grossi alieni biomeccanici, grosse esplosioni e soprattutto grosse scene action in cui la gente si picchia durissimo, il tutto sfociando in un finale alla "jaeger vs kaiju" tra le rovine dei templi indonesiani di Prambanan. {a href='https://www.silenzioinsala.com/4964/beyond-skyline/scheda-film'}Beyond Skyline{/a} è un film che va visto senza troppe aspettative proprio perchè non ha grosse pretese se non quella d’intrattenere in maniera più che lodevole per tutta la sua durata. Offre azione, combattimenti girati con criterio, uno scontro finale mostrato alla luce del sole, con campi lunghi e totali a profusione (finalmente!), e pure una sana dose di violenza decisamente sopra la media – del tipo che gli alieni risucchiano i cervelli dai crani delle persone – aiutata dal fatto che il film è frutto di una co-produzione tra UK, Cina, Canada, Indonesia, Singapore e USA e pertanto aggira le ristrette norme del rating americano.