Di Sonic - Il film se ne parla ormai da anni: una lavorazione travagliata, rimandata, rimbalzata tra vari registi e sceneggiatori per quasi otto anni prima di arrivare finalmente sul grande schermo. E, come ogni lungometraggio che si rispetti, è stato preceduto da una buona dose di marketing approdato online mesi e mesi prima dell’effettivo debutto della pellicola.
Il primo trailer di Sonic - Il film è apparso in rete il 30 aprile 2019, accolto con perplessità dai fan. Non per il tono del film, per le immagini mostrate o per la storia intuibile da un paio di minuti di video sapientemente tagliati ad hoc. No, quello che ha fatto storcere il naso ai fan e infiammato gli animi dei leoni da tastiera era proprio bil design del famoso riccio blu della Sega.
Testa grande, pancia tonda, gambe corte e braccia lunghe: il Sonic dei videogiochi - che tutti hanno imparato a conoscere nel corso dei decenni - era decisamente cartoonesco, con le proporzioni tutte sbagliate, quasi impossibili; nella sua trasposizione cinematografica, invece, gli animatori avevano cercato di “umanizzarlo”. Le proporzioni erano state ristabilite correttamente, gli occhi non erano da manga ma di dimensioni normali, così come la bocca... coronata da denti umani. Oggettivamente, una cosa po’ inquietante. Così come le gambe muscolose, da corridore, ma coperte di pelliccia blu! E poi che fine avevano fatto i suoi proverbiali guanti bianchi?
Il web è letteralmente insorto, al punto che il regista Jeff Fowler, un paio di giorni dall’uscita del trailer, ha twittato: «Succederà. Tutti in Paramount & Sega sono pienamente impegnati a rendere questo personaggio il MIGLIORE di sempre». Insomma, dopo le proteste, la produzione è corsa ai ripari, andando a rimettere mano alla CGI del protagonista e ridisegnandolo praticamente da zero, con uno stile molto più cartoonesco e soprattutto simile a quello originale.
La data d’uscita del film viene spostata dal 19 novembre al 14 febbraio 2020 e, quando un secondo trailer (con il nuovo design) approda in rete, i fan sono finalmente contenti. Insomma, tutto bene quel che finisce bene.
Ma è davvero un bene che il fandom abbia tutto questo “potere decisionale” su di un film? Basta strillare un po’ online per far valere il proprio punto di vista e imporlo agli altri? Alla fine per Sonic - Il film si trattava solo di design e, oggettivamente, non era molto difficile per la produzione intuire che la mossa vincente era attenersi a quello del videogioco originale.
C’è persino chi sostiene (i cospiratori ci sono ovunque su internet!) che la Warner abbia usato il trailer come test-screening su larga scala, per valutare le reazioni dei fan in merito a questo restyling. Insomma, aveva già messo in preventivo un bSonic/b “old-school” ma voleva comunque provare ad azzardare e alla fine gli è andata male.
Più difficile invece è assecondare i fan sulle svolte di trama. Basti pensare a che pasticcio ha fatto Katherine Kennedy con l’ultima trilogia di Star Wars, dove ogni film pare puntare in una direzione diversa proprio per assecondare di volta in volta i desideri dei fan. Esce Star Wars: Episodio VII - Il risveglio della Forza e la gente lo critica perché troppo simile a Star Wars: Episodio IV - Una nuova speranza. Ecco allora con Star Wars: Episodio VIII - Gli ultimi Jedi che si cerca di prendere le distanze da tutto, ma alcune delle scelte sono davvero troppo estreme e azzardate, e i fan insorgono ancora gridando allo scempio. Con Star Wars: L'ascesa di Skywalker si cerca una via di mezzo, correndo ai ripari con il classico “effetto nostalgia” e il risultato è un minestrone riscaldato, in parte privo di logica, che scontenta sia i vecchi fan che quelli nuovi.
Un altro esempio (per restare invece in casa Warner) può essere Justice League. Dal momento che Batman v Superman: Dawn of Justice era stato giudicato da molti troppo cupo, serio e desolante per essere un cinecomics, ecco che con il film successivo, Justice League appunto, si è cercato di alleggerire i toni. Una parte del problema è che questo cambio di rotta è avvenuto in corso d’opera (complice anche una tragedia personale che ha allontanato il regista Zack Snyder dalla guida del film), con il subentro di Josh Weadon, pesanti sessioni di riprese aggiuntive e un montaggio stravolto. Il risultato? Justice League è uno dei cinecomics più insipidi che siano stati sfornati negli ultimi 20 anni.
Insomma, non è sempre un bene (anzi, probabilmente non lo è mai, salvo in rarissime eccezioni) che i fan abbiano potere decisionale su un prodotto cinematografico. D’altra parte i film sono opere d’arte e devono attenersi all’idea che il suo artista ha in mente. Purtroppo le visioni d'autore sono sempre più rare, soppiantate dalle esigenze di marketing e produzione che cercano di capitalizzare il più possibile. E il modo migliore per farlo è assecondarli. Insomma, se siamo entrati in un loop... non ne usciremo molto facilmente.