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Il cinema postatomico: che cos'è e come è nato

13/04/2020 20:18

Marco Filipazzi

Speciale Film, Film Fantascienza, Film Postatomico,

Il cinema postatomico: che cos'è e come è nato

Riscopriamo uno dei pilastri del cinema di genere italiano, il postatomico

 

 

 

Questi giorni di lockdown ci danno l'occasione per riscoprire uno dei pilastri del cinema di genere italiano, il postatomico: che cos'è e quali sono i cult che lo hanno ispirato 

 

 

Quando questa pandemia è iniziata, quando ci hanno detto che tutto il nostro paese sarebbe stato "zona rossa" e che avremmo dovuto rimanere nelle nostre case per evitare il contagio, sono scattati subito i parallelismi con i film sull'argomento. Pellicole che raccontavano, in modo più o meno accurato, ciò che stava accadendo: l'inizio di una pandemia e il rapido propagarsi di un virus nella società civilizzata del XXI secolo.

Contagion di Steven Soderbergh è stato quasi premonitore (è del 2011), ma ci sono molti altri di titoli che, a modo loro, hanno raccontato avvenimenti simili: da Virus letale a L'ombra dello scorpione di Stephen King (sia il libro che la miniserie tv si basano sull'idea che l'umanità venga decimata da un raffreddore!) fino a La città verrà distrutta all'alba e Cabin Fever. Si trattava di un cinema basato su battute a effetto, attori che erano caratteristi nati e improvvisi eccessi di violenza. Così abbiamo dato origine a interi sottogeneri come il poliziottesco, l'horror (in parte basato su sequel truffaldini e apocrifi, in parte caratterizzato dalla scelta di alzare notevolmente l'asticella di splatter e violenza), il giallo all'italiana, i thriller (erotici e non), i film bellici e quello che indubbiamente è il nostro filone più famoso: lo spaghetti-western. Ovvio, le produzioni non si sono limitate solo a questo, abbiamo fatto incursioni anche nel fantasy e nella fantascienza - interessante è tutto il filone a tema cyborg - ma essendo generi più ricchi non siamo mai stati in grado di farli "nostri" (anche se qua e là si possono trovare alcuni esponenti degni di nota).  

 

E poi ci sono i postatomici, in cui una catastrofe nucleare ha rispedito l'umanità intera a un livello di civiltà quasi medioevale, anche se con "innesti" di modernità come auto, motociclette e armi da fuoco. Dove i beni più preziosi sono acqua e benzina. L'esponente più illustre è la saga di Mad Max di George Miller. Ed è proprio questo scenario, proveniente da Oltreoceano, che ha ispirato un filone bellissimo e squisitamente nostrano, che attinge senza pudore a questa e a molte altre pellicole di successo che sono arrivate sui nostri schermi a cavallo tra gli anni '70 e '80.

È il postatomico italiano.

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Il cinema "artigiano" made in Italy
 

Il cinema di genere italiano non è mai stato ricco. I ritmi imposti dalle produzioni erano frettolosi: si doveva cavalcare l'onda di successo del film hollywoodiano del momento, prima che la gente si annoiasse, e così le pellicole dovevano arrivare in sala nel minor tempo possibile. In più i budget erano spesso striminziti, quindi non si poteva pensare a grossi "impianti visivi" o effetti speciali accurati, dati i tempi ristretti e i soldi risicati. Eppure ce la siamo sempre cavata egregiamente grazie alla nostra capacità di arrabattarci. I registi di quel genere sono stati in grado di fare del "cinema artigiano" una scuola di pensiero, diventando esempi imitati in tutto il mondo. Non è un mistero che filmaker del calibro di Quentin TarantinoJoe DanteSam RaimiRobert Rodriguez Eli Roth abbiano tratto dal cinema di genere italiano molta della linfa che scorre nei loro film. Le pellicole in cui ci siamo distinti - e ne abbiamo sfornato centinaia! - non richiedevano un grosso budget, ma riuscivano a sfruttare location naturali e costumi ricavati con pochi spicci. 

Tra il settembre del 1979 e l'agosto del 1982, arrivarono nelle sale italiane I guerrieri della notte, Interceptor, 1997: Fuga da new York e Interceptor - Il guerriero della strada. Se a questi si somma anche Rollerball, uscito nel 1975, abbiamo i cinque i pilastri su cui si basa l'intera produzione post-atomica italiana.

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D'altra parte era quasi scontato: tutti i film qui sopra citati avevano in comune molti elementi che facevano gola ai produttori nostrani. Numero uno: avevano avuto un ottimo ricavo al botteghino ed erano piaciuti tantissimo al pubblico, al punto da entrare a far parte della cultura pop dell'epoca. Numero due: le ambientazioni erano ultra low-budget: periferie urbane notturne, complessi industriali abbandonati, paesaggi desertici. A livello di scenografia non ci si doveva inventare nulla. Numero tre: per i costumi bastava un po' di pelle, qualche gilet indossato a torso nudo, al massimo delle divise "futuristiche" per i cattivi e il gioco era fatto. Numero quattro: c'era un filo rosso nascosto tra le varie pellicole sopra citate: l'atmosfera da wester moderno di cui erano impregnate. Racconti di pistoleri solitari o bande di malviventi trasposti in una distopia urbana futuristica. D'altra parte, come dicevamo sopra, lo spaghetti-western era il genere che ci era sempre venuto meglio e tratti simili sono facilmente rintracciabili anche in molti poliziotteschi, gialli e horror (uno su tutti è il concetto del giustiziere solitario). Di fatto il postatomico rappresentava un'ottima scusa per raccontare le stesse storie, ma con un linguaggio più moderno. Perciò era quasi naturale che registi e produttori dell'epoca si appropriassero di questo genere.

Impastando le storie, mischiando i cliché, frullando gli archetipi e dando vita a qualcosa che, sebbene derivato, conserva comunque uno spirito autentico, originalissimo e fieramente italiano! Nel 1982 arrivò in sala il primo esponente di questo glorioso sottogenere: 1990: I guerrieri del Bronx (notate quanta furbizia in un solo titolo?) a opera del maestro Enzo G. Castellari. Inutile dire che il film fu un successo e fece da apripista a un boom di pellicole che approdarono sullo schermo nel giro di pochissimi anni. Un filone che fiorì e si estinse in meno di un decennio, sfornando però almeno una ventina di film riconducibili a questo genere, tra cui intere trilogie e saghe. Altro che Marvel Cinematic Universe!

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