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Gabriele Muccino a Venezia 73: l'Italia, l'America e la giovinezza

04/10/2016 14:43

Samantha Ruboni

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Gabriele Muccino a Venezia 73: l'Italia, l'America e la giovinezza

Con la 73° Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, Gabriele Muccino torna sugli schermi italiani con un altro film di formazione: L'estate addosso

Con la 73° Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, Gabriele Muccino torna sugli schermi italiani con un altro film di formazione: L'estate addosso

Con la 73° Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, Gabriele Muccino torna sugli schermi italiani con un film di formazione, L'estate addosso, titolo preso dal successo di Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti (che cura anche la colonna sonora del film). Due diciottenni e un viaggio in America, post-maturità. La paura del diverso, l'omofobia, la voglia di scoprire: l'estate è raccontata da Muccino come un momento liminale nella vita di ragazzi che apriranno gli occhi a un nuovo mondo e all'età adulta. Con questa opera più recente, il regista romano guarda con nostalgia all'esperienza prima di Come te nessuno mai (1999): un ritorno a protagonisti adolescenti, ritratti nell'età del passaggio. Ma se in Come te nessuno mai decisiva per la crescita era l'occupazione della scuola, in L'estate addosso è il viaggio. Di certo, un file rouge che accompagna queste produzioni italiane è la perdita dell'innocenza, la giovinezza che sfugge. La stessa ai quali i trentenni de L'ultimo bacio si aggrappavano.

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Se si fa un confronto sono le produzioni americane a vertere maggiormente sui temi dell'età adulta. Come il commovente La ricerca della felicità, un viaggio padre-figlio che ha appassionato il pubblico internazionale, il cupo Sette anime (2008) e la parentesi comedy di Quello che so sull'amore (2012), di certo il suo lavoro più leggero e divertente. Ma nonostante i budget da capogiro e l'etichetta hollywoodiana, è nelle produzioni italiane che Muccino si mostra in grado di raccontare una generazione, che si diverte e si fa domande sulla vita vita vera e sul futuro.

 

Dopo le produzioni americane, quindi, il regista torna con questo film a una realizzazione nostrana. L'America non viene tuttavia lasciata in disparte: il viaggio di formazione de L'estate addosso si divide tra San Francisco, Cuba e New York e il film stesso è realizzato in due lingue, italiano e l'inglese. Questa dualità rispecchia quella del regista che, dopo aver iniziato la sua esperienza a Hollywood nel 2006, proprio con La ricerca della felicità, ha fatto dell'America una seconda patria ma dell'Italia luogo perfetto in cui ambientare le sue storie più intime. L'estate addosso esce sugli schermi italiani il 15 settembre, data di distribuzione un po' tardiva rispetto all'ambientazione estiva ma decisiva per la partecipazione alla Mostra di Venezia.

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